𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐭𝐚𝐝𝐮𝐞

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Isabel's pov
Quando riaprii gli occhi, Draco mi stava portando verso il portone di villa Malfoy.
La testa mi pulsava, il petto mi faceva tremendamente male mentre nella mia testa si proiettavano di nuovo le immagini di quella bambina.

Ero io, avevo una casa e una famiglia. Mio fratello era la stessa persona che per tanti anni mi aveva tormentata.

Sangue del suo sangue.

Avevano finto che fossi un'ospite come se nulla fosse, avevano fatto finta di niente. Avevo passato l'inferno, senza cibo, senza un tetto e a loro non era mai fregato un cazzo di me.

Non riuscivo a crederci, non volevo farlo. Non volevo far parte di quel mondo.
Tutti gli insulti sul mio essere mezzosangue non erano mai stati veri.

Sentii il materasso poggiarsi sotto il mio corpo e poi le scarpe che mi venivano tolte dolcemente. Mi guardai intorno, avevo gli occhi così lucidi che a stento riconoscevo le immagini.

Me li strofinai, fregandomene del mascara colato e mi misi seduta guardando Draco.
"Cos'è successo?"
Mi chiese.

Guardai fuori dalla finestra i fiocchi di neve che scendevano. Si posavano sul prato mischiandosi ad altra neve, senza un filo logico. Scendevano e basta.
Non dovevano pensare al resto del mondo, dovevano solo scendere.

"Loro... loro sono i miei genitori."
Sussurrai a bassa voce guardandomi le dita.

Ammetterlo ad alta voce davanti a qualcun'altro lo faceva diventare vero. Il flusso di lacrime che avevo arduamente fermato, riprese a bagnare le mie guance finché l'unico rumore nella stanza furono i miei singhiozzi.

Piangevo così forte che facevo fatica a respirare, inspiravo ma l'aria non arrivava ai polmoni. Mi portai le mani tremanti al collo mentre piangevo più forte per non riuscire a respirare.

Draco mi tirò per la vita verso il suo corpo e mi abbracciò, stringendomi così forte da non farmi più udire il rumore del mio stesso pianto.
"Isabel concentrati sui battiti del mio cuore, ricordi? Un due, un due, un due."
Sussurrò mentre faceva scorrere le mani lungo la mia schiena.

Il mio orecchio premuto contro il suo petto mi faceva sentire quel forte rimbombo. Batteva così forte che sembrava volesse uscire dal petto.

Un due.

Un due.

Un due.

Respira, naso e bocca.

L'aria lentamente iniziò a entrare e a uscire con un ritmo lento ma regolare.
Rimasi abbracciata a Draco per i restanti minuti finché non fui più calma e mi staccai da lui per guardarlo negli occhi.

Era confuso, le sopracciglia contratte e le labbra premute in una linea sottile.
Lui non sapeva niente.

"Loro chi?"
Chiese dopo altri minuti di indispensabile silenzio.

"Eileen e Ralston, sono i miei genitori. Theodore è mio fratello."
Mormorai.

"Come fai a saperlo?"

"Theodore mi aveva invitata a trascorrere le vacanze di Natale da lui e Silente mi aveva suggerito di accettare l'invito se avessi voluto scoprire qualcosa sul mio passato. Quando sono entrata nel maniero dei Nott, le immagini di una bambina che giocava in vari angoli della casa mi sono baleniate per la testa, quella bambina era identica a me. Sono entrata in una stanza con le foto di quella bambina, indovina come si chiamava? Isabel Nott."

"Q-quindi sei una Nott?"

"Si, una ricca purosangue. Ironico vero?"
Una risata isterica lasciò le mie labbra mentre cercavo di ricacciare di nuovo indietro le lacrime.

scars // draco malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora