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TWENTY NINETH EPISODE
"addio twinkie fake" esclama john b, rimanendo le chiavi del furgoncino inserite nella accensione.
chissà se qualcuno se ne sarà accorto del van mancante in quel parcheggio abbandonato. beh, cosa vogliono aspettarsi. se un diciassettenne è capace di farlo camminare con qualche trucchetto, penso che lì dentro ci saranno i peggio furti.

siamo arrivati al porto, e da qui parte la nave per nassau. cavolo, davvero stiamo andando alle bahamas. non ci posso credere.

"sanno che sono il figlio di heyward, non dovrebbero esserci problemi" dichiara pope, suo padre ha contatti ovunque, ed è capace di procurarti tutto quello che chiedi nell'arco di due giorni.


e infatti si! grazie a pope e alla sua eloquenza, saliamo su una nave scarico merci verso le bahamas.
"mi raccomando ragazzini, nessuno sa che voi siete qui. zitti e non fate chiasso. non so neanche io quanto ci metteremo, quindi state buoni" uno degli uomini, sulla quarantina, che ci ha accolto all'ingresso ci porta in una delle camere più calde della nave, quella vicino al motore.

cavolo, un servizio migliore no? "sarà un lungo viaggio" sbotto, facendo strusciare la mia schiena al muro per arrivare a sedermi a terra. tutti i miei compagni mi seguono.

"io non so voi, ma per il viaggio da savannah jacksonville sono stanco morto, quindi buonanotte" john b, si lascia cadere sul suo cuscino, che non è altro il suo zaino lercio.

"a nassau dovremmo fare una fermata nel bosco, jj dovrà prima mettere in atto le sue tecniche da rapinatore di auto, e poi andremo a prendere qualcosa dagli alberi. come dei veri e propri nomadi" pope, tira fuori dalla sua tasca la cartina di nassau, piccola cittadina.

"proprio qui" indica un punto impreciso del foglio, e allungandomi un pochetto, riesco a vederlo. si tratta di un boschetto a pochi kilometri dal molo.

"voi organizzate queste avventure, io mi unisco a routledge" dichiarano sarah e kie, che hanno avuto la stessa idea.





JJ





"voi organizzate le vostre avventure, io mi unisco a routledge" dichiarano sarah e kie, assonnate.
poco dopo anche heyward si abbandona nelle braccia di morfeo.

io non posso far altro che appoggiare la testa al muro, e chiudere gli occhi. non so come facciano loro a dormire, ma io non ci riesco per nulla. fa un caldo assurdo, e non mi fumo una sigaretta da quando siamo partiti. neanche un po' di birra cavolo! sono stressato.

eppure, tra poche ore saremo alle bahamas. nei peggiori dei casi ci faremo una vacanzina. a parte gli scherzi, spero che riusciremo a trovare la madre di brianna. sarebbe una delusione per lei non incontrarla, e mi dispiacerebbe troppo.

per lei farei di tutto, di tutto. anche kilometri nell'oceano per raggiungere uno stato sperduto di un altro continente, e portarle la madre a casa, e raccontare a erin quanto sia speciale sua figlia.

quanto si è persa. d'altronde, come mia madre. dubito che mi pensi ancora. se si chiede quanto ha lasciato indietro con me.

ma di certo, ora, non sono io quello che deve cercare sua madre, ma è brianna. non me ne serve una, perché ho già lei. ho già lei che si prende cura di me.

e non ho di certo bisogno anche di una ragazza, perché ho lei. non fraintendiamo, il mio è un amore platonico. finché sono l'unico innamorato tra i due non si va da nessuna parte.

sιmιᥣᥲr // jj maybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora