42.

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io e martina in macchina alle dieci di sera su un treno in corsa verso coverciano, con i bambini che dormono ancora incoscienti di tutto ciò che sta succedendo,ecco come sta andando,no,non bene
-ho tanta paura marti- dico dopo un totale momento di silenzio in treno
lei non osa rispondermi,mi abbraccia senza dire niente,ma ci interrompere una voce metallica proveniente dall'altoparlante
siamo quasi arrivati a destinazione


di corsa scendiamo dal treno ed un controllore mi aiuta ad aprire il passeggino doppio,dopo ciò,corriamo verso la destinazione a quanto pare più vicina: l'ospedale

-buonasera,potreste dirci dove si trova nicolò barella?- chiedo cortesemente ad una donna al piano terra
-secondo piano,l'unica stanza del primo reparto a sinistra-
ringrazio e corro subito verso l'ascensore,ancora nel bel mezzo di una crisi d'ansia
le porte dell'ascensore finalmente si aprono e davanti a noi c'é il nulla cosmico,solo silenzio e il rumore di qualche passo dei dottori
faccio per entrare nella fatidica stanza del reparto ma un dottore mi blocca
-signorina voi non potete entrare qui-
ecco,ci mancava solo questa
-siamo parenti di nicolò-
apre bocca martina al posto mio,probabilmente vedendomi alterata
-avevo inteso,ma l'orario di visite è finito-
-ci può far entrare almeno un attimo,per vederlo dopo cinque giorni senza?-
-...signorina,sentite,non pos-
un rumore di una porta dietro di noi interrompe la nostra animata conversazione
-che succede?-
sento finalmente la voce che volevo sentire da qualche ora,e ho quasi paura a voltarmi
metto le mani sulla faccia e mi giro verso di lui
il dottore sembra non dire e non fare niente,ma meglio così

saluta sua sorella,com'è giusto che sia,e poi viene verso di me
-amore- mi dice abbracciandomi col braccio destro,essendo il sinistro occupato dalle flebo
io no,non riesco a dire niente,ciò che mi riesce meglio in questo momento è singhiozzare
-shh,dai,è passato,sono qui amore-
mi rassicura accarezzandomi il fianco

-e quindi è saltato fuori che ho un problema al cuore,come dire,addio stagione,ecco-
-sei più forte tu,aspetta di guarire, e tornerai in campo a fare le cose come si deve-
-si ma io sto bene,non ve-
cerca di convincermi,ma più che convincere me,cerca di convincere se stesso,e quindi lo interrompo
-non stai bene,non sei stato bene,fallo per te,per la tua salute,e per me- dico fermamente -e per questi piccolini che stanno dormendo-

l'amore sei tu.-nicoló barellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora