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TWENTY EIGHTH EPISODE
"da ora non mi chiamate, sono a dormire come la merda" esclama kie, aprendo la porta della sua camera d'hotel. la 114, proprio quella accanto alla mia e quella di rafe.

abbiamo preso una barca ieri, e con i pochi soldi che ci rimangono abbiamo pagato un hotel per passare almeno una giornata in tutta tranquillità.

siamo in giro da quattro giorni, e non ho ancora dormito come si deve. se vedessi un cuscino potrei crollare su di esso in pochi secondi.

sarah ha la camera con kie. john b, pope, e jj un'altra, la 118, la penultima del corridoio, parete destra. "facciamo una cosa, ci vediamo in spiaggia alle 21, per far un po' di surf insieme" propongo, e tutti mi sembrano parecchio contenti dell'idea.

e così, pian piano, la 114 e la 118 si chiudono. jj, addirittura, per non essere interrotto durante i suoi sogni, ha appeso alla maniglia la targhetta 'do not disturb'. beh ci sta essere sicuri.

"dai entra" rafe mi tira un braccio, trascinandomi nella 116. cavolo, mi ero letteralmente incantata guardando la 118. capita.

"okay che abbiamo pagato poco, ma mi sembra un pochino esagerato la tv rotta" ridacchia lui, battendo la mano sul telecomando, aspettando che qualche miracolo accada. la televisione è morta, e lui, dopo essersi buttato sul materasso come una balenottera, ne è rimasto deluso, visto che voleva passare un po' di tempo diversamente, poiché non usiamo i telefoni da quattro giorni, e si son tutti pienamente scaricati.

"io non so te, ma puzzo di maiale morto, quindi vado a farmi una doccia per togliermi tutta questa sporcizia di dosso.

"tranquilla, vai pure, ti aspetto qui" lo vedo sedersi fuori al balconcino, che affaccia sul mare di savannah. sono circa le cinque mezzo, non vedo l'ora di vedere il sole che cala sulla superficie piatta quale è il mare.





crollo completamente dopo esser uscita dalla doccia. cavolo, i miei piani sono stati completamente rovinati. volevo andare in anticipo, e invece.

"hey, ti ho svegliata?" chiede preoccupato rafe uscendo dal bagno. anche lui ha preferito farsi una sciacquata veloce. si asciuga i capelli con una asciugamano, e poi si infila la maglietta sopra i pantaloni.

"no, va tutto bene" dico, sgranandomi gli occhi dal sonno. "ti va già di scendere, o preferisci rimanere qui un altro po'?" prende posto affianco a me, sul materasso matrimoniale.

per fortuna stanotte dormiremo in spiaggia, sennò non so davvero come avrei affrontato la cosa di dormire con rafe. stiamo insieme da un paio di settimane più o meno, non so se è presto, non ho mai avuto una relazione.

"devo riprendermi ancora dal mio stato di trans" ironizzo, sollevandomi un po', e appoggiando la schiena alla testiera del letto.

"anche dopo un pisolino, sei letteralmente perfetta" sorride, allungandosi per far un bacio a stampo. non amo per nulla i complimenti, ma lui si ostina a farlo.
è una cosa carina infondo, ma non sono il tipo.

"grazie, anche tu lo sei" cavolo, brianna potevi inventarti di qualcosa di più innovativo.
"mai quanto te" okay, credo l'abbia presa bene.

"volevo parlarti di una cosa" comincia. sembra serio. si raddrizza, e si siede di fronte a me, dopo avermi invitata a sedermi a gambe incrociate, imitandolo.

"è un po' imbarazzante" si gratta il capo, di cosa si tratterà mai. "ma non riesco a distrarmi dal fatto che vorrei passare una notte con te" il suo tono di voce si fa più rauco.

si allunga verso di per me, per lasciarmi un bacio. al primo tentativo ci riesce, al secondo anche, al terzo, quando capisco le sue intenzioni, mi scosto leggermente.

sιmιᥣᥲr // jj maybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora