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TWENTY SEVENTH EPISODE
"dovremmo fermarci in centro a savannah, abbiamo finito il cibo" sbotta kie, dando un'occhiata l'ultima volta nel suo zaino. abbiamo finito le provviste.

"e io voglio comprare un libro, non ho nulla da usare per il viaggio" pope si lamenta, dal sedile del guidatore, è lui che stavolta ha preso il posto principale. sarah cameron è seduto accanto al lui, il resto dei nostri amici è dietro.

"meglio non sprecare soldi" sottolineo. potremmo trovarci sequestrati da un momento all'altro e pagare una cauzione. lo so, penso sempre al peggio.

"tranquilla, solo uno, anche uno dei bambini, mi basta leggere". porca troia pope, sei letteralmente la persona più strana che io abbia mai incontrato nella mia vita.

"i telefoni?" domanda jj, tirando fuori il suo dalla tasca. tutti ci rendiamo conto che le batterie sono completamente morte, tranne quella di rafe, che si aggira intorno al venti.

"siamo arrivati" ci fa notare sarah, indicandoci il cartello con su scritto 'benvenuti a savannah'.
non ci sono mai stata, e di sicuro, neanche ora ci farò una passeggiata da turista.





la cittadina è molto carina. abbiamo lasciato il piccolo furgoncino all'angolo di una stradina abbastanza vicina da dove ci troviamo noi.

siamo ad una rotonda, che si affaccia sul mare abbastanza agitato, la luce picchia su esso, riscaldandolo. ci sono piccoli negozietti che caratterizzano la zona.

credo, o che siamo nella periferia del centro, oppure in un'area dove vivono solamente anziani. questa cosa non mi dispiace.

"cazzo, quelle onde sono perfette per un po' di surf" jj mi da un colpetto al braccio, per poi indicarmi la superficie azzurra. non abbiamo mai fatto surf insieme, ora che ci penso. dovremmo farlo.

"nah, il surf è da babbei"sbotta rafe. siamo totalmente diversi, si capisce. come fa ad odiare uno sport così meraviglioso, e che ti fa sentire libera da tutto?

"dovremmo dividerci, pope ci ha rotto con quel libro per tutto il viaggio. c'è una libreria li" john b ne indica una in lontananza. un locale antico, con una struttura vecchia.

"io, rafe, jj, e john b lo accompagnano. tu e sarah andate a comprare qualcosa da mangiare per i prossimi due giorni" cerco nella mia tasca dei soldi, che porgo subito per aiutare le ragazze con la spesa.

"ci vediamo qui" sarah mi fa l'occhiolino, e insieme a kiara gira i tacchi, e si infilano entrambe in un supermarket della zona. sembra uno di quei locali, non molto grandi.



"già dalla vetrina si prospetta molto bene. ci sono i testi di freud, e anche di sparks. guardate li, che copertina magnifica" pope lascia andare il suo dito sulla vetrina, strisciandolo per indicare i libri di cui sta parlando.

"che due coglioni, dai, muoviti" jj lo spinge, facendomi ridacchiare. letteralmente, pope, per la sua capacità inesistente nell'equilibro, quasi non scivola addosso ad una vecchietta che sta uscendo con un libro sotto il braccio.

"mi scusi davvero" alza le mani il ragazzo, che si inchina facendola passare.




"buongiorno" all'entrata ci accolgono dei poliziotti in divisa. cavolo, che ci fanno qui degli agenti. letteralmente, davanti a loro ci sono dei metal detector, pronti a scannerizzarci.

"scusateci l'invadenza. purtroppo nell'ultimo periodo stanno gironzolando dei malviventi a savannah. è meglio controllare, per non ritrovarci in situazioni spiacevoli" spiega uno di loro. sono giusto due.

"nessun problema" risponde john b, porgendo al signore che ha appena terminato di parlare, il suo zaino. vabbè, perderemo un po' di tempo, ma non importa.



sιmιᥣᥲr // jj maybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora