XLI

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«Credo che Svafrlami sia figlio di Surt» disse il re di Radstofa, riunito in consiglio con altri due re e una regina, che erano convinti che sarebbero stati le prossime vittime di Svafrlami dopo la caduta di Kœnugarðr.

«Si dice che sia un discendente di Odino. Ma i suoi atteggiamenti non sono coerenti con una sì nobile ascendenza» parlò il re di Taumla, che aveva un volto segaligno accentuato dai lunghi baffi biondi che gli ricadevano sul mento. «Voi, che siete stato a lungo al suo fianco, che cosa ne pensate?» Si rivolse a jarl Stenkil, che era in piedi accanto al tavolo dei sovrani.

«Egli ambisce conquistare tutta la carne di Ymir, come fosse uno dei figli di Bor.»

«Perché non vi sedete con noi?» S'accarezzava l'imponente barba castana il re di Móramar, che era grasso e assai alto. Con la sua stazza occupava tutta la sua ampia scranna, sulla quale si sarebbe potuto sdraiare un uomo di normali dimensioni.

«Perché non mi sento degno di far riposare il mio corpo.»

«Fate come preferite, ma non avete la colpa di essere stato un fedele vassallo. Comunque sia, a me risulta chiaro che intende annegare nel sangue tutti i grandi di questo mondo.»

«E se fosse Surt in persona, non vedendo l'ora di far ardere tutta la foresta?» Stille di sudore imperlavano il capo liscio del re di Radstofa come la rugiada su una pesca pelata.

«Non ci sono ancora tutti i segni del Ragnarok.» Il re di Móramar aggrottò le folte sopracciglia.

«Io vi chiedo, oh grandi scudi degli uomini: a che serve quest'assemblea?» L'indomita regina Grunda colpì il legno del tavolo. «È già stato dimostrato più e più volte che la guerra è inutile contro la Mano della Morte, e nemmeno un matrimonio può essere accordato per sigillare un'alleanza con colui che giustamente dicono che sia il consorte di Hel. Chi vorrebbe fare la fine del re Od e di sua figlia, la bella Hnoss? Cosa possiamo fare? Loki è libero. Io invece sono convinta che sia una questione di tempo prima che avvenga il Ragnarok. Mi sembra ora che il destino più nobile sia quello di unirsi alla schiera di einherjar di Odino per combattere al suo fianco.» Più che bella, quella sovrana, che aveva un viso dai tratti spigolosi e lunghi capelli neri, era maledettamente attraente e dotata di una spiccata personalità.

«Mi domando che cosa stiano progettando gli dei.» Scosse il capo il monarca di Taumla. «Perché non hanno ancora agito? Penso che soltanto loro possano fare qualcosa. Soprattutto contro qualcuno che in teoria ha un'ascendenza divina.»

«Penso sia ora di proporre ai greci un'alleanza. Perché non accettare tra noi il potere di Bisanzio?» Sollevò le mani Móramar.

«I loro alleati cazari sono stati sconfitti e io sono stato testimone del loro massacro» intervenne Stenkil.

«Inoltre i greci si reputano superiori, principalmente a causa del loro dio unico e crocifisso, anche se sappiamo che fine hanno fatto i cristiani a Kœnugarðr.» Gli occhi della regina avevano assunto una durezza di roccia. «Il loro basileus non si siederebbe mai accanto a noi.»

«Ma è possibile che non ci sia davvero alcuna catena in grado di trattenerlo? Garm non dovrebbe vagare libero per Midgard come se si trovasse nella mansione dei morti! Nessuno è disposto a rischiare il proprio pugno per fermarlo?»

Jarl Stenkil emise un forte sospiro che attirò l'attenzione degli altri.

«Le nostre pugna non sono più in gioco. La posta in gioco è se le nostre ultime azioni ci porteranno al Valhala o a Helheim. Moriremo comunque.»

Il Verme del SangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora