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NINETEENTH EPISODE
"buongiorno a tutti" esclamo, di fronte alla piccola barchetta pogue. sono circa le dieci della mattina, ce la siamo presi con comoda per questa scampagnata.

pope ha fatto diverse ricerche sul foglio che ho trovato sul silo, ed è venuto a scoprire, che esiste davvero un'isola, soprannominata isola sperduta, come diceva il foglietto. è al largo, ma non credo sia molto lontana dagli outer banks.

"pls, ti adoro. e adoro la torta al cioccolato che hai portato" kiara si sfrega le mani, guardando all'interno del cesto da picnic, che porto con me per la colazione con i miei amici. ho cercato stavolta di prendere più torta al cioccolato, visto che è stata richiestissima le scorse volte.

"che dici, se andiamo dritti ci arriviamo?" chiede john b a jj, per la strada da percorrere in mare.
"si, dalla cartina, penso sia così" il biondo apre un foglio proveniente dalla sua tasca, e osserva.
una cartina geografica. spero sia solo scritta in stampatello.




finalmente si decide che strada prendere, a quanto pare le scritte erano in corsivo, e kiara ha dovuto far notare ai ragazzi che l'isola dove volevano andare loro non era quella prevista.

ora siamo nella palude, cercando di andare al largo.
"mi dite che stiamo cercando esattamente?" chiede pope, steso sul pavimento della barca, che si gode il venticello fresco degli outer banks.

"qualcosa che risalga a mia madre", "e a mia zia" continua kiara, facendomi sorridere. le voglio davvero un mondo di bene. credo sia la persona a cui sia più affezionata, insieme a sarah.

"troppo zucchero" sbotta jj, aggiustandosi gli occhiali da sole, affianco john b alla guida. vivono letteralmente in simbiosi, quello che fa uno fa l'altro.

preferisco non controbattere. meglio non rivolgergli proprio la parola, invece di sprecare fiato. con jj capitolo chiuso. mi devo abituare. e quando mi sentirò in dovere di aiutarlo mi tirerò indietro, così capirà quanto potessi essere d'aiuto.


scendo dalla nave prima di tutti, per arrotolare la corda che tiene la barca ad uno scoglio accanto alla spiaggia. cosicché abbiamo qualcosa con cui tornare a casa.

"bene, che la ricerca abbia inizio" annuncia john b, facendo un saltello per scendere dal mezzo.

l'isola in questione mi sembra vuota. o meglio, vuota di anime vive. cavolo, perché nessuno ci viene qui?
mi inquieta molto questa cosa. ed inoltre, non è neanche conosciuta, i ragazzi, infatti, che vivono qui dalla loro nascita, non ne hanno mai sentito parlare.



"ci sono i cocchi" dice kiara guardando in su. siamo dentro la foresta, siamo a rischio morte? beh, tra le varie creature, credo proprio di sì.

"attenzione che ti cade in testa e diventi stupida" sottolinea john b. non so perche, ma tra le mani ha una bussola. non so a quanto possa servire, ma hey, mi faccio guidare da loro.

"che dite? ci attaccano qui?" domando, girandomi intorno ripetutamente. questo silenzio mi fa salire ancora più su i nervi.

"ricordati che ho una pistola" puntualizza jj. ancora con quell'aggeggio. imparerà a non usarla quando sarà già in cella, per possesso di armi.

vorrei tanto rispondergli con un 'testa di cazzo', ma ritornando a prima, non voglio parlargli. lui invece mi sembra disinvolto.

"l'odorino di merda si sente benissimo" esclama pope, tappandosi le narici. effettivamente, ci sono escrementi ovunque, e questa foresta mi sembra tutto fuorché pulita. beh, siamo fra animali, cosa potremmo mai aspettarci.

"odio la cacca degli animali. puzza da morire, la nostra invece no, perché tiriamo lo scar-" la voce di jj si ferma, aprendo nelle mie orecchie, un urlo che man mano si appiattisce.

sιmιᥣᥲr // jj maybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora