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Giorno 1°

Kirishima's pov

Faccio un respiro profondo e vedo il fumo uscire dalla mia bocca, si sta avvicinando l'inverno. Chiudo gli occhi ripensando alle vacanze di Natale dello scorso anno, mi vengono i brividi e scaccio subito quei pensieri. Quest'anno sarà diverso, lo giuro.
Mi stringo di più nel giubbotto e muovo leggermente le gambe per riscaldarle, l'orologio appeso al muro dice che mancano 2 minuti alle 7 quindi il treno tra poco dovrebbe essere qua. Ad un tratto sento qualcuno toccarmi il braccio e salto in aria per lo spavento

"Scusami gioia, ti ho spaventato? Non volevo davvero"

La signora Fukuma mi guarda con occhi dolci e sinceri, non posso fare a meno di sorriderle. Quando ogni giorno vai alla stazione per prendere lo stesso treno, ci sarà sempre qualcuno che come te fa la stessa cosa, la signora Fukuma è una di queste. I suoi nipoti abitano a Tokyo e lei pur di vederli fa avanti e indietro, è quasi un anno che la vedo. È anziana, può avere sui 70 anni ma è arzilla e energica come una ragazzina, i suoi occhi blu e i capelli biondi a caschetto la ringiovaniscono pure. Più di una volta l'ho aiutata con i sacchetti della spesa visto che abitiamo vicino e oramai siamo diventati amici

"Non si preoccupi, va tutto bene. Il treno sta per arrivare, se vuole l'aiuto a salire" dico porgendole il braccio

"Quante volte devo dirti che mi devi dare del tu? E ce la posso fare anche da sola!" mi da un piccolo schiaffetto sul braccio e scoppio a ridere

Mi guardo attorno e vedo tutti gli altri che ogni mattina sono qua, incrocio lo sguardo con la ragazzina con lo zaino dei BTS e la vedo arrossire. Devo stare più attento a lei, potrebbe avere una crush per me se continua ad arrossire così

Vedo le rotaie iniziare a tremare, il rumore si fa sempre più forte e la gente comincia ad avvicinarsi. Il treno sfreccia velocemente di fronte a noi finché si ferma e le porte si aprono. Tutti cercano di salire per primi per prendersi il posto a sedere, come se fosse di vitale importanza. Io e la signora troviamo due posti vicini e inizia a raccontarmi dei suoi nipoti, so che è prima mattina e vorrei ascoltare la musica ma se la rendo felice così, ascolterò le sue storie.
Almeno 15 minuti dopo si ferma dicendo che parla troppo e ride da sola, vorrei anch'io avere una nonna del genere. Prendo le cuffie e mi guardo attorno ma sento delle grida e mi fermo

"Mi sono alzato per farla sedere, ora cosa vuole da me?! Perché continua a disturbarmi?"

Un ragazzo alto e biondo sta litigando con un signore con la stampella, ma come fanno a litigare alle 7 del mattino?

"Mi dai fastidio, non voglio averti accanto, sei un ragazzaccio. Spostati più avanti!" il signore continua a insultarlo, parla velocemente e credo che stia anche sputando

Da come ho capito il biondo lo ha fatto sedere ma lui lo stesso non lo vuole attorno, perché lo sta sicuro giudicando dal suo aspetto. Guardandolo meglio ha dei piercing nelle orecchie e uno sul labbro - in Giappone non sono visti di buon occhio, ricordano la mafia quindi chi li usa è automaticamente un vandalo - ed è vestito con una felpa nera con un teschio e dei jeans neri con delle catene ai lati.

"Il treno è un luogo pubblico, lei non può decidere dopo posso stare!"  il ragazzo continua a controbattere, ha ragione ma facendo così non concluderà nulla

"Senti teppista, spostati prima che chiamo qualcuno!"

"LEI NON SI PUÒ PERMETTERE DI CHIAMARMI COSÌ E-" una donna gli mette una mano sul braccio e gentilmente gli chiede di spostarsi, si sta creando troppo trambusto e non va bene

Il biondo li manda tutti a quel paese facendo anche il dito medio e io sgrano gli occhi. Mi metto una mano sulla bocca per non ridere, ma è stato troppo divertente e nessuno avrebbe il coraggio di farlo. Si sposta più avanti e si rimette le cuffie tornando nel suo mondo

"Questi giovani d'oggi, non li capirò mai" sussurra la signora Fukuma mentre io osservo ancora quel ragazzo

Ha lo zaino quindi andrà sicuro all'università, è salito al capolinea o dopo? Non credo di averlo mai visto prima. Forse si è accorto del mio sguardo perché si gira subito a guardare nella mia direzione e io faccio finta di osservare il tetto, che figura di merda.
Riprendo le cuffie e mi rilasso, manca ancora tanto per arrivare a Tokyo.

Sto quasi per addormentarmi quando la voce metallica dice che siamo arrivati a destinazione. Aspetto che il treno si svuoti così da avere più spazio per scendere, una volta messo piede sui mattoni il signore di prima con la stampella quasi non mi fa cadere a terra

"Siete sempre in mezzo voi ragazzi, andatevene a lavorare teppisti!" mi grida contro e se ne va lasciandomi lì come un cretino

"Ma io sto andando a lavorare..." dico sospirando

Mi tocco la spalla e mi fa leggermente male, avevo già un livido e lui l'ha sicuramente peggiorato. Mi giro e vedo che il biondo ha assistito a tutta la scena, mi guarda qualche secondo negli occhi e rimango imbambolato

"Vecchio di merda" sussurra prima di superarmi e andarsene

Mi avvio anch'io verso il piccolo bar dove lavoro, sono le 8 e devo aiutare Kaminari a pulire i tavoli. Faccio il cameriere da quando ho finito il liceo, devo cercare di conservare più soldi possibili, devo farlo per lei.

°°°°°°

La giornata è stata molto stancante, ho fatto avanti e indietro per il bar almeno 100 volte e ho finito un taccuino intero. Il lunedì siamo sempre pieni di clienti anche perché siamo conosciuti per i buonissimi pancake e hamburger e il succo all'arancia, lavoriamo pure per pranzo quindi c'è sempre un via vai di gente. Kaminari qualche volta si confonde con le ordinazioni e devo stare attento a quello che fa, Sero prepara i piatti in tempo flash ma il problema poi è portarli ai giusti tavoli. Se continua così credo che il capo lo rimprovererà a fine settimana. Mi passo una mano sulla spalla e faccio una smorfia per il dolore, ho portato diversi piatti pesanti e ora ne sto ricevendo le conseguenze. Mi passo anche la mano sullo stomaco e sento che il livido sta passando, almeno questo.

Salgo quei pochi scalini e mi ritrovo nuovamente alla stazione di Tokyo, il treno dovrebbe passare alle 19 e sono in perfetto orario. Mi metto le mani vicino alle labbra e ci soffio per riscaldarle, non c'era mai stato tutto questo freddo a novembre.
Appena salgo sul treno l'aria calda mi arriva sul viso e tiro un sospiro di sollievo. Trovo un posto libero e prendo le cuffie, quando alzo gli occhi di fronte a me rivedo il ragazzo di sta mattina. Sta volta ha il cappuccio alzato e ha gli occhi chiusi, come se si fosse lasciato andare sul sedile.
Metto la mia playlist preferita e cerco di guardare fuori dal finestrino ma più volte lo sguardo mi cade sul ragazzo che ormai si è addormentato.
Chissà cosa fa durante il giorno.
Chissà chi è.

Un'ora dopo siamo di nuovo a Arakawa e lui non è sceso, significa che abita qua ma non l'ho mai visto. Scendiamo e vedo che prende una direzione opposta alla mia.
Forse lo rivedrò domani o forse no.
Forse mi dimenticherò anche di averlo visto o forse lo vedrò ogni giorno da diventare una routine.

Guardo l'orario e perdo un battito, devo andarla a prendere e tornare subito a casa.

The train - Kiribaku\BakushimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora