06.

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SIXTH EPISODE
kiara mi ha dato il via libera. nei pomeriggi potrò finalmente far qualcosa, e lavorare al the wreck, nonostante io non sia appassionata all'odore nauseabondo di cibo, olio, e cose di questo tipo.

il mio turno inizia alle quattordici, e finisce alle diciassette. per fortuna non faccio tante ore, il giusto direi.

"buongiorno kiara" esclamo felice entrando nel locale. cavolo, è pieno. beh, sono le quattordici, cosa ci si può aspettare. mi sembrano tutti un casino affamati.

"hey, qua c'è tanto lavoro. indossa questo, e vai a sentimento con il servizio" dice di sfuggita con diversi piatti tra le braccia. mi lascia sul bancone un grembiule marrone, con su scritto il nome del ristorante. okay, credo di esser pronta.

non ho mai fatto nulla del genere, e come dice kiara, farò tutto a sentimento, andrà bene.




"questo tavolo sei, questo tavolo diciotto" il padre di kiara che, ho conosciuto di sfuggita, continua a lasciarmi in cucina piatti da trasportare, è davvero straziante tutto ciò.

beh, guardiamo il lato positivo, guadagnerò qualcosa. è l'unico lato positivo però.

attualmente ho tra le mani dei piatti con un panino con del salame, dei polli, e un fish and chips.
quanto ho fame, e quanto ho voglia di fermarmi e mangiare con i clienti.

lascio alcune cose al tavolo sei, e poi mi dirigo al diciottesimo. "buon appetito" esclamo, senza neanche guardare chi ci fosse al tavolo. sono così di fretta, che sto guardando solamente il numeretto sul tavolo per essere certa a chi stia servendo il cibo.

"da quando fai la cameriera?" voce familiare. quella voce che però ti urta anche l'animo. chi può mai essere se non jj. è in compagnia degli altri due ragazzi che abbiamo incontrato io e sarah durante la nostra mattinata di surf, fallimentare direi.

"ti devo delle risposte per caso?" incrocio le braccia, per poi sistemarmi il grembiule, che è completamente mosso a causa del troppo movimento.

"no sai com'è, ti viene il dubbio quando una kook diventa cameriera" effettivamente non ha tutti i torti. "non sono una kook" come posso definirmici se non so neanche quali siano i tessuti dei vestiti più pregiati. vado in giro con le canotte e i pantaloncini mentre, per esempio sarah, anche per una passeggiata, deve indossare qualcosa di meraviglioso, affinché sia perfetta.

"sei degli hawkins, come fai a non esserlo?" domanda pope, continuando a sorseggiare la sua coca cola in lattina. "mia madre biologica era una pogue. non posso di certo tradirla" ironizzo, abbandonando così il loro tavolo, c'è troppo lavoro per fermarsi a chiacchierare.

"la giornata è stata del tutto stancante" sbotta kiara, esausta, mentre continua a lavare i piatti utilizzati.
collaboro anch'io, infatti io li asciugo e poi li metto al loro posto. "non credevo ci fosse così tanta clientela"

"the wreck è un posto ruba soldi ai turisti. vengono tutti qui ormai" infatti, durante questa prima giornata lavorativa, ho dovuto utilizzare anche la mia competenza inesistente nel francese poiché c'erano dei turisti di li.

"ciao ragazze" al bancone della cassa si presentano i tre ragazzi che hanno pranzato oggi al ristorante.
pope, john b, e indovinate, jj.

"ci vuole tempo qui? una birra sulla barca?" domanda il moro, con la bandana stretta al collo.
"io ho quasi finito" kiara controbatte.

"e tu?" continua la voce della riccia, che si volta verso di me. "io anche ho finito, perché?" imito una faccia confusa. "vieni con noi, ti divertirai" propone pope.

"e ci sono anche le canne sulla barca se questa cosa ti può consolare" ironizza jj, facendo il gesto della sigaretta accanto alla bocca.

"va bene, ho anche il costume"
"ci vediamo al molo tra cinque minuti allora"







sιmιᥣᥲr // jj maybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora