Lei è un demone

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Ella pov

Stavo andando dalla psicologa come ogni altro giorno della mia vita. I miei mi obbligano ad andarci da quando avevo 5 anni. 

Stavo camminando sotto la pioggia, incappucciata in una felpa e Alisha mi camminava affianco senza parlarmi per non farsi scoprire.

James pov

"Ti prego Trev dimmi se sai qualcosa su quella ragazza"

"James ti ho già detto che non voglio guai"

"ti prego"

"Va bene...Conosco un altro spirito che potrebbe avere diretto contatto con lei"

"Sul serio?"

"Si, vieni la andiamo a cercare"

"La?"

"Si è, era una ragazza"

Stavamo cercando quello spirito quando Trevor mi indicò una ragazza riccia che camminava affianco a una figura incappucciata.

Trevor: "Alisha!"

La ragazza riccia si girò.

La figura incappucciata continuo ad andare avanti.

Alisha: "Che succede?"

Trevor: "Era lei il demone?"

Alisha: "Cosa?"

Trevor: "Quella è la ragazza con cui stai sempre. So che hai diretto contatto con un demone, era lei?"

Alisha: "No quella era la mia migliore amica prima che io morissi l'anno scorso"

Trevor: "Puoi portarci dal demone?"

Alisha: "Trevor quelle sono solo voci, non conosco un demone"

Trevor: "Dai ti prego questo ragazzo è appena morto e insiste nel voler incontrare un demone"

Alisha: "I demoni sono vivi sai benissimo che non potete parlarci"

Trevor: "Ma tu lo fai"

Alisha: "Trevor per l'ultima volta, non conosco demoni, sono rarissimi da incontrare e non credo che ce ne sia uno proprio in questa città"

Trevor: "Strano perché quella ragazzina ha tutti i requisiti per esserlo"

Alisha lo guardò abbastanza in difficoltà. 

Alisha: "Se non vuoi credermi sono affari tuoi, ora scusatemi devo andare"

La riccia se ne andò.

Io. "Quindi non c'è un demone"

Trevor: "Stava palesemente mentendo, non hai visto la faccia che ha fatto alla fine? Era in difficoltà perché stava mentendo"

Io: "Quindi quella ragazza è davvero un demone?"

Trevor: "Sono abbastanza certo di si"

Ella pov

Qualcuno chiamò Alisha dall'altro lato della strada. Non mi girai a vedere chi fosse e continuai ad andare avanti. Alisha sapeva dove doveva andare e mi avrebbe raggiunta.

Entrai nello studio della mia psicologa. Lei iniziò a farmi le solite domande del caso. Le mie risposte rimanevano sempre le stesse.

"Ella se non ti apri con me non posso aiutarti"

"Io non voglio che lei mi aiuti e soprattutto non può aiutarmi"

"In che senso non posso aiutarti?"

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