- Avresti anche potuto suggerirmi!- si lagnò Draco, camminandole accanto.
La neve di Dicembre si era ormai del tutto sciolta, lasciando il posto ad un timido e tiepido sole di Marzo.
- Non se ne parla nemmeno! Studiare è una responsabilità tua, Draco.- rispose lei.
Il Serpeverde sbuffò, roteando gli occhi.
- Sei noiosa.-
- Tu sei un irresponsabile!-
- Secchiona.-
- Ignorante.-
- Suora.- ammiccò.
Hermione sorrise, sapeva a cosa avrebbe condotto quel gioco.
- Suora a me? Non la pensavi così, ieri notte. E nemmeno la notte prima. E quella prima ancora.-
Lui rise di rimando: fare l'amore con lei era la cosa più travolgente che avesse mai provato.
E, sentendosi piuttosto stupido, non riusciva mai a trattenersi dal sussurrarle un "Ti amo" proprio mentre era dentro di lei.
- La notte scorsa? Hmm...non ricordo niente.- disse, lisciandosi il mento con aria pensosa.
- Ah no? Allora vuol dire che fare una settimana di pausa dal fare l'amore con me, non ti cambierà nulla.- mormorò, compiaciuta.
Il Serpeverde impallidì. Non doveva andare così: in genere ogni loro battibecco si concludeva con lui sopra di lei.
O sotto.
- Malfoy, ti senti bene?-
- Scherzavi, vero?-
- Affatto.-
- Hermione, sii seria.- l'attirò a se, cercando di baciarla.
- Dobbiamo andare da Daniel!- esclamò lei, l'ombra di una risata di vittoria sul viso.
Lui  sbuffò. – Nanerottolo!- biascicò tra i denti.
Entrambi sapevano che fingeva: Draco si era perdutamente innamorato di quel bambino.
Si smaterializzarono appena fuori dalle mura di Hogwarts.


- Io lo sapevo che finiva così!- sbuffò il Serpeverde.
- Shhhhh!- lo riprese la Caposcuola.
- Non dirmi di stare zitto, Granger, preferisci sempre lui a me!- si lamentò.
Lei rise, portandosi la mano libera alle labbra. – Non essere sciocco, Draco.-
- Hai il coraggio di negare? Guardati!-
Invece fu lui a guardarla: se ne stava seduta sulla sedia a dondolo posizionata nella camera dei piccoli, con Daniel addormentato tra le braccia. Salazar, quanto  amava guardarla così, era la cosa più bella che avesse mai visto. Lo faceva sentire uomo, padre, marito.
Ma non gliel'avrebbe mai confessato. Come al solito gli aveva promesso che sarebbero tornati presto, così da avere il tempo di stare un po' soli. Invece, come sempre, il nanetto si era impuntato e lei aveva ceduto. Sconsolato, il Serpeverde si tastò le tasche alla ricerca delle sigarette.
Niente.
pensò. Quella maledetta strega! Era tutta colpa sua!
Anche quello gli aveva tolto, le sue sigarette.
" Puzzi, non toccarmi." "Bleak! Malfoy, il tuo alito sa di tabacco!"
Così, lui e Blaise, avevano compiuto quello che, a loro parere, era un vero e proprio gesto d'amore: avevano smesso di fumare.
Non l'avessero mai fatto. Quelle due irriconoscenti delle loro ragazze non sembravano affatto colpite.
" Era anche ora che tu capissi che il fumo fa male, sei così immaturo, Blaise."
Ecco, solo rimproveri, quello avevano ottenuto! Hermione depositò il piccolo nella culla e silenziosi uscirono a salutare Sophié.
In giardino, si prepararono a smaterializzarsi.
Lui la guardò provocante. – Che ne dici se ci facciamo un giro al Lago Nero?- le chiese, baciandola.
- Non provarci, Draco, ho un tema per Piton da finire.- rispose, svanendo.
- Salazar!- esclamò lui, seguendola.

- Hermione, mia madre ti manda questo.- la ragazza se ne stava seduta al tavolo dei Grifoni con Ron, Harry e Ginny.
Draco si accomodò accanto a lei, facendo una linguaccia alla Piattola, che rispose con una spinta.
- Oh, finalmente!- sorrise, felice la Caposcuola, rigirandosi il libro tra le mani.
- Più tardi le manderò un gufo, devo ringraziare Narcissa.- diede un bacio al fidanzato, aprendo il suo nuovo amore.
Il Serpeverde si alzò, avviandosi verso il suo tavolo.
Anche il rapporto nato tra Narcissa ed Hermione era incredibile.
Si erano prese subito, entrambe appassionate lettrici.
Inutile dire  che la donna era fiera della scelta di suo figlio e non faceva che chiedere della sua "futura nuora".
I signori Granger avevano opinioni differite invece: Jane sembrava sprizzare  gioia da tutti i pori, lo si capiva dalle sue lettere indirizzate quasi solo a Draco. Robert, invece, era presente soltanto nel post scriptum: Attento a quello che fai, Malfoy, ti tengo d'occhio.
Faceva paura.
- Draco, verrai dai Weasley, quest'estate?- gli chiese Blaise, accanto a lui.
- Non credo di avere scelta.-  cercò di mostrarsi scocciato, ma sotto sotto stare in quella specie di baracca non era male.
Molly Weasley era un gran donna, si vedeva che era lei a portare i pantaloni in casa.
E Arthur era un tipo talmente bizzarro da essergli addirittura simpatico.
E poi la Signora Wesley faceva spudoratamente il tifo per lui.
- Narcissa mia ha chiesto di invitare tutti al Manor, per il mese d'Agosto.- spiegò.
- Bene: da Ginny si sta un po' stretti, in effetti.- il ricordo di lui, Potter, Weasley e Draco in un'unica camera gli dava ancora gli incubi.


- Draco, Draco!- la voce squillante della sua ragazza lo raggiunse mentre s'infilava il cucchiaio con la torta tra le labbra.
- Che c'è?-
- Dobbiamo andare.-
- Dove? Hermione, fammi almeno finire il dolce.- si lamentò.
- No, dobbiamo andare adesso.- insistette lei, incrociando le braccia.
- Cinque minuti.-
- Draco, alzati.-
- Non puoi darmi ordini.-
Blaise, Daphne e Nott sorrisero, già consapevoli delle prossime parole della Caposcuola.
- Draco Lucius Malfoy, in piedi, immediatamente!- sembrava essere stata punta da una vipera.
- Granger..,-
- Sciopero.-
Il ragazzo scattò in piedi, mollando tutto.
- Dove andiamo, amore?-
Hermione sorrise: funzionava sempre!

Il Nostro Sangue || Dramione Donde viven las historias. Descúbrelo ahora