«And if you go, I wanna go with you, and if you die, I wanna die with you.»
Sbattei più volte le palpebre, chiedendomi cosa intendesse Michael con quelle parole.
Sentivo le mani tremare, segno di nervosismo imminente. I miei occhi scattavano ovunque, cercando qualcosa che riuscisse a darmi indicazioni o a tranquillizzarmi.
Bianco.I miei occhi si scontravano solo con il bianco, rimbarlzando in loro stessi. Sentii la testa cominciare a girare e riportai a fatica il mio sguardo su Michael.
I suoi occhi vitrei erano totalmente spenti, vuoti, privi di anima. Era davvero affezionato a Luke, lo si notava dai suoi atteggiamenti, dal dolore che riusciva a trasmettere con un solo sguardo.
Serrai le labbra in una linea dura e strinsi i pugni lungo i fianchi.
-Voglio vederlo.- sibilai, aggrottando le sopracciglia e sorpassai velocemente il rosso, aprendo la porta della camera di Luke. Un forte odore di antibiotici invase i miei polmoni e socchiusi gli occhi, cercando di intravedere qualcosa nel buio della stanza.
Mi avvicinai al lettino ed allungai la mano, avvicinandola a quella di Luke, che era poggiata al lato del suo bacino. L'unico rumore udibile era il respiro pesante del biondo che era amplificato dalla bomboletta di ossigeno che aveva sul viso.
Trattenni il respiro, intrecciando la mia mano stranamente più calda della sua, che era gelida. Sentii gli angoli degli occhi pizzicare e i singhiozzi salire veloci.
Mi misi seduta su una sedia di plastica che era alle mie spalle e strinsi la mano del ragazzo, con entrambe le mie, come se volessi infodergli coraggio, forza.
Sentii dei singhiozzi, oltre la porta e strinsi gli occhi, sentendo delle lacrime scivolarmi sulle guancie, fino alle labbra.
Nonostante la luce quasi inesistente, potei osservare dettagliatamente il viso di Luke. Le sue gote erano leggermente arrossate, le labbra rosee erano schiuse, i suoi meravigliosi occhi ghiaccio erano chiusi e le ciglia lunghe gli sfioravano gli zigomi.
Non era una visione possibile, ne ero certa. Non avrei mai creduto di poter vedere Luke in quello stato.
Ero sicura che si sarebbe ripreso, avrebbe ricominciato a sorridere, mostrado le fossette che tanto amavo.
Avrebbe ricominciato a seguirmi ovunque, venendo a conoscenza di ogni mio piccolo movimento.
Avrebbe ricominciato a sfiorarmi con le sue lunghe dita affusolate, provocandomi maree di brividi.
Avrebbe ricominciato a starmi vicino,nonostante il suo modo strano di dimostrarmi il suo amore, io volevo che continuasse.
Perché, sinceramente, Luke era diventato parte di me, una parte che mi stava scivolando via dalle dita come sabbia.
Poggiai il viso sul suo petto, ascoltando il suo cuore che batteva regolare. Mi beai di quel suono per qualche minuto, come se fosse una melodia. Come se fosse la mia canzone preferita.
Mi venne subito in mente 'Lonely day' dei System of a down; sentivo le parole di quella canzone, appartenermi.
Alzai leggermente il busto e mi passai entrambe le mani sul viso, raccogliendo anche tutte le lacrime salate, che avevano ripetutamente solcato le mie guancie.
bip..bip..bip..bip..
Premetti i palmi delle mani sulle orecchie, infastidita da quel suono.
Erano come graffi costanti sul mio corpo. Ad ogni bip, un graffio, sempre più profondo.
Respiravo pesantemente, cercando di calmarmi il più possibile. Non riuscivo davvero ad accettare quella situazione. L'avevo già vissuta, e non era andata affatto bene.
Sentivo il dolore lacerarmi l'anima, le ossa..mi sentivo debole e stanca. Ero stanca di tutto questo, semplicemente perché non avevo dato la giusta importanza a Luke. Ero rimasta alla crosta superficiale, piuttosto che scavare a fondo, estraendo ció che provavo davvero.
Un semplice rumore acuto, rimpiazzó il 'bip' continuo, ed ai miei timpani suonó più come un urlo straziato, si fece spazio nella stanza fredda.
Il suo cuore
Non batteva più.
Sobbalzai, sentendo una fitta al petto e la stretta con la mano del ragazzo si fece più salda. Non era possibile.
Mi alzai di scatto, mentre cercavo di urlare, ma le lacrime che mi offuscavano la vista, sembrava stessero offuscando anche la mia voce.
Sentivo un nodo alla gola, che non riuscivo a sciogliere, nonostante tutto l'impegno che ci stessi mettendo.
Sentii dei rumori metallici provenire dall'esterno ed una marea di medici si fiondarono nella camera di Luke, soccorrendolo. Mi scostarono ed una donna mi scortó fuori, dicendomi che dovevano provvedere.
Mi ripeteva che si sarebbale salvato, che avrebbero fatto di tutto. Appena fui fuori la porta, anche lei scomparì dietro di essa, lasciandomi lì, in piedi, con il viso bagnato e il corpo tremante.
Lui non poteva lasciarmi.
•|penguin|•
Non odiatemi:c
Allora, manca pochissimo alla fine di Voodoo doll e io piango troppo.
Molte di voi(prima che finisse la storia) mi hanno chiesto di fare un sequel ed io, sinceramente, non lo so.
Vorrei sapere cosa ne pensate, dopo l'ultimo capitolo della storia.
secondo i miei calcoli, questo é il penultimo ed il prossimo, decreterà la fine di questa fanfiction.
Bhe, fatemi sapere, anche via messaggio privato cosa ne pensate.
Io piango per il capitolo bast.
PASSATE DALLE STORIE DI Amnesia_xx. IO LE AMO TUTTE.
FATELO, DAVVERO.love you all
inhemmingsarms
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voodoo doll :: lrh
FanfictionEro come un vetro, con piccole crepe che aumentavano a vista d'occhio.Crepe che mi tagliavano gli organi, rendendomi debole; Camminavano veloci sul mio corpo, come automobili sull'autostrada. Luke continuava a camminarci sopra, senza preoccuparsi di...