15. Lo spirito della festa

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"Ti ho detto già almeno cinque volte che la devi lasciare stare" sibilò stizzita, indicando il famiglio, pur tenendo gli occhi fissi su Naria. "Non hai il minimo rispetto per il tuo famiglio!". Concluse la frase dandogli un piccolo schiaffo sulla mano già con un dito teso verso l'alto, come a voler rispondere puntualizzando qualcosa. Naria sembrava offeso, ma il grosso micio che ora si era accucciato sul divano con le spalle coperte lo era decisamente di più.

"È il mio famiglio, e questa è la mia festa, Ki. E non la stavo maltrattando!"

"La vedi come è nervosa? Io te lo dico, un giorno o l'altro si stancherà e ti mangerà l'anima".

Il ragazzo abbassò la mano colpita tenendosela al petto, deglutì una rispostaccia e poi guardò l'animale. Cato si avvicinò titubante, ma il grosso micio, che ora vedeva essere un giovane puma, girò il muso di scatto verso di lui e ringhiò.

"Tutti i famigli che non possono stare in un ambiente come questo possono stare nella mia stanza. E ora tornate pure a parlare, ho finito di guastarvi la festa". Gli invitati le rivolsero delle occhiate in tralice, chi colpito da un caso fulminante di imbarazzo di seconda mano, chi divertito da suo sfogo. Cato avrebbe volentieri preso tutti a schiaffi. Quell'animale, o spirito, sembrava sul punto di un attacco isterico.

"Non ti avvicinare troppo" lo avvisò Kizia. "Dea, poverina, è sempre così nervosa. Non è l'ambiente adatto a lei".

"È un puma in un appartamento, mi sembra anche normale. Non è il suo habitat" disse Cato allontanandosi di mezzo passo e distogliendo lo sguardo dagli occhi del felino, due colate di ambra liquida. Kizia si chinò per poterla guardare negli occhi e allungò piano le mani, lasciandole il tempo di annusarle, prima di cercare la chiusura della mantellina sotto il mento. In un primo momento Dea non parve apprezzare poi capì cosa stesse succedendo e si lasciò liberare, per poi strappare di mano l'indumento a Kizia e prenderlo tra i denti con rabbia, e poi tenerlo sotto le zampe anteriori, come una preda.

"Brava miciona" le sussurrò Kizia e le grattò la testa con gentilezza.

"È un animale meraviglioso" disse Cato. Ed era vero. Tutti gli altri famigli che aveva visto, pochi, erano animali di piccola taglia, di bosco, o comunque comuni. Niente di raro come un puma. Per quanto spaventata e accucciata, si vedeva chiaramente che era più muscolosa di un gatto, dotata di abbastanza forza da cacciare senza problemi un essere umano. "Posso accarezzarla? O le darei fastidio". Non era riuscito a trattenersi, sembrava la cugina più grossa e più in forma di Micicero.

"Dovrei dirti che devi chiedere a Naria, ma è evidente che non gliene frega nulla in questo momento. Non fare movimenti bruschi".

Cato si accucciò di fianco a Kizia e allungò una mano per farsi controllare, prima di invadere lo spazio personale del felino. Dea alzò la testa e guardò prima la mano e poi nei suoi occhi, trafiggendolo con uno sguardo molto più cosciente di un normale animale, profondo e solenne, per niente adatto a una mantella coi fiori di plastica. Più che annusare la sua mano, Dea sembrava più interessata a sentire la sua anima. Immaginò stesse cercando nel suo sguardo il segno di cattive intenzioni, ma non ne aveva. Voleva solo accarezzarla, sentire quanto era morbida la sua pelliccia e, se possibile, presentarsi. "Possibile tu non le stia antipatico" disse Kizia. E infatti lo spirito allungò il muso fino a toccargli la mano con il suo naso umido. Lo prese come un invito e allungò la mano a toccarle la testa. Il pelo era come seta, liscio, ma allo stesso tempo si percepivano i muscoli sotto la pelle, e il calore dell'animale. "Sei davvero bellissima" le disse e fu sicuro di intravedere un sorriso sul muso dell'animale.

"Come mai un puma?" chiese, mentre continuava a fare grattini dietro le orecchie di Dea.

"Naria viene da una famiglia molto ricca, si possono permettere un dato tipo di evocazioni particolari. Sono convinta sua madre abbia un Cacatua come famiglio, il tipico animale da città, no?".

Cave magamWhere stories live. Discover now