Capitolo 38 - Verso casa

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Quando finalmente tornammo in sala comune, ore dopo, trovammo James, Colette e Marcus che ci aspettavano ansiosi. Marcus mi corse subito incontro, ma si fermò a circa un metro di distanza. "Stai... Stai bene?"

Annuii. Emotivamente ero esausta, ma fisicamente ero a posto. Con delicatezza, Marcus mi mise un braccio attorno alla vita e mi portò verso il divano.

"Vi abbiamo cercati dappertutto," James disse, in tono quasi accusatorio.

"Stanza delle Necessità?" Colette chiese.

Albus annuì, facendo spallucce verso James nel frattempo. "Scusate."

"Stanza delle Necessità...?" Marcus si accigliò verso di me.

"Niente," dissi, lasciando perdere la domanda. A volte dimenticavo che quella stanza non era molto conosciuta al di fuori del mio gruppetto di amici.

"La signora Paciock non aveva mandato a letto anche voi due, stamattina?" James chiese a Wren ed Albus.

"Certo che sì. C'eri anche tu." Wren fece spallucce. "Semplicemente siamo sgattaiolati via di nuovo."

"Non avete dormito neanche un po'?" Sgranai gli occhi.

"Eravamo preoccupati," Albus spiegò. "Comunque, va bene così. Non sono nemmeno stanco."

"Nemmeno io," Wren gli fece eco. A me sembravano entrambi esausti, ma feci finta di niente.

James e Marcus parevano un po' a disagio ad essere stati battuti in quella che pareva essere una gara a chi ci teneva di più a me. "Io sarei rimasto tutto il giorno," Marcus disse. "Ma la signora Paciock ha mandato tutti quelli nel corridoio a letto verso le cinque del mattino, e non si può discutere con lei..."

"Nemmeno io ho dormito tanto," James dichiarò.

"Dieci ore non sono poche."

"Zitta, Colette."

"Ragazzi, è tutto a posto," dissi, cercando di non mostrarmi irritata. In tutta onestà, ero quasi felice di aver trovato solo Wren ed Albus. Cinque minuti con anche Marcus e James erano stati abbastanza da sopraffarmi. "Sul serio, va bene così. Avevate bisogno di dormire. Non sono arrabbiata o altro."

Marcus sorrise, accarezzandomi i capelli. "Scusami. Sono così contento che tu stia bene."

Iniziò un silenzio imbarazzato. Lo vedevo negli occhi di Marcus. Voleva chiedermi cosa fosse successo. Sbirciai verso James e Colette e vidi lo stesso sguardo. Non volevo parlarne. Mai più. Ribadisco, mai. Doverlo ripetere per il signor Potter e per la Ministra era stato più che sufficiente. Parlarne con Wren ed Albus era stato diverso. Non so come spiegarlo. Wren mi capiva. Albus era il mio amico più caro. Semplicemente... Con loro andava bene. Ma questo? Tralasciando il fatto che eravamo in un luogo pubblico, non potevo valutare in che modo avrebbero reagito quei tre. Non di preciso. Marcus forse sarebbe entrato in modalità 'Fidanzato Protettivo' e avrebbe giurato di dare la caccia a Stillens e di ucciderlo. Non sarebbe stato d'aiuto. James? Stessa cosa, ma 'Fratello Protettivo'. Colette avrebbe passato ore a cercare qualunque cosa mi avesse aiutato a resistere alla Maledizione Cruciatus, e per quanto potesse essere interessante, era troppo presto. Mi serviva del tempo prima di poter sopportare una qualunque di quelle reazioni, per non parlare di tutte quelle che non potevo prevedere.

"Um..." Albus si agitò sulla sedia. "Dunque, sono certo che tu sia esausta."

Gli sorrisi stancamente. "Sì, in effetti lo sono."

"Oh, certo!" Marcus saltò in piedi e mi offrì la mano. "Non dovremmo trattenerti qui."

Anche Wren si alzò. "Vieni, Astra. Salgo anch'io." Insieme, andammo verso le scale. Ero grata per la sua presenza. Per quanto non volessi vedere gente, non volevo nemmeno rimanere sola.

Champions - Star of Gryffindor libro 4 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora