Capitolo 36 - Tornata

54 7 16
                                    

La mia schiena colpii qualcosa di duro. Avevo gli occhi chiusi, e il mio primo pensiero fu che avevo sbattuto di nuovo contro il muro di Stillens. Ma non sembrava questo il caso. La spalla mi faceva molto più male di quanto ricordassi, ma c'era tempo per occuparsene dopo. C'era un sacco di rumore attorno a me, e anche se non ero in condizioni di distinguere i vari suoni, sapevo che non era rumore da Gringott. E che ero appoggiata su qualcosa di freddo, e soffice.

Erba.

Aprii gli occhi. Ero stesa a pancia in su, fissando il cielo notturno. Prima che potessi muovere un solo muscolo, il viso del signor Potter apparve sopra di me.

"Astra?" Mi tirò su gentilmente in posizione seduta, ma nei suoi occhi vidi un miscuglio selvaggio di panico e sollievo. "Cos'è successo?"

Realizzai che stavo piangendo di nuovo. Quello strano, elevato stato mentale era sparito, lasciandomi vuota ed esausta. "Il p-professor Pouri... La mia camera blindata... Stillens..."

"Come? Astra, dimmi cos'è successo," disse lui, circondandomi con le braccia mentre gli piangevo sulla spalla.

"L'ha presa. Ha preso la bacchetta," gemetti. "E il professor Pouri... È... È morto..."

Sentii il signor Potter irrigidirsi. "Lui..." Scosse la testa, poi sentii il suo peso spostarsi quando si girò. "Ron! Vai alla Gringott! Ora!"

"Harry, non c'è te-" Il signor Weasley si interruppe a metà frase. Dopo un secondo lo sentii dire, "Va bene. Vado subito, allora."

Aprii gli occhi, guardandomi intorno. Stavo iniziando a calmarmi. Ero al sicuro. Ero esausta. Non avevo nemmeno la forza di piangere. E mi sentivo la spalla bruciare.

Il signor Potter me la controllò. "Cosa ti è successo alla spalla?" Chiese lui.

"Io... Non lo so..."

"Ti sei Smaterializzata, giusto?" Il signor Potter non attese la risposta. "Si sarà Spaccata. Qualcuno mi porti del dittamo!" Urlò dietro di sé.

Non vidi chi l'aveva portato, quello che vidi fu la signora Paciock correre da me e farmi appoggiare gentilmente a terra, con la testa sul mantello di qualcuno. Mi spostò la maglietta dalla spalla e mise qualcosa di freddo sulla ferita. Mi fece ancora più male, ma anche mentre urlavo, il dolore iniziò a diminuire. Aprii di nuovo gli occhi quando il dolore era sparito quasi del tutto. Usando l'altro braccio, provai a mettermi seduta.

Finalmente ebbi modo di guardarmi intorno. Per farla breve, regnava il caos. Ero in mezzo al campo di Quidditch, e sugli spalti c'erano studenti che urlavano e correvano alla ricerca degli amici. Dei maghi stavano spegnendo degli incendi. Da un lato del campo, Faith ed Étienne abbracciavano le famiglie. Gli auror cercavano di calmare tutti. Non avevo idea di cosa fosse successo, ma sembrava ci fosse stata una battaglia.

"Cosa è successo?" Girai la testa e vidi Kirsten fissarmi, orripilata. Quasi con paura. Il signor Potter e la signora Paciock la guardarono dubbiosi.

"Sta bene?" Kirsten chiese con più urgenza ancora. Quando nessuno dei due adulti rispose, si inginocchiò vicino a me. "Cosa è successo, Astra? Stai bene?"

La fissai, un po' sorpresa, poi scossi lentamente la testa. Di certo non potevo sembrarle messa peggio del prefetto di Tassorosso appeso per il maglione al palo di una bandiera.

Kirsten non riusciva a respirare, e si allontanò lentamente da me, quasi senza volerlo. "Io... Io..." Guardò il signor Potter con espressione terrorizzata. "Non sapevo, non ho pensato..."

Il signor Potter si alzò lentamente. "Che cosa non sapevi?"

"Lui aveva detto solo che doveva andare avanti..." Kirsten scosse la testa. "Non sapevo sarebbe successo. Pensavo... Non lo so... Ho fatto un grave errore..."

Champions - Star of Gryffindor libro 4 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora