Capitolo 34 - Il volto del nemico

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Ci stiamo Materializzando, realizzai quando colpii il terreno solido e caddi in ginocchio, provando a non vomitare. La mia bacchetta cadde a terra a un metro di distanza. Tutto questo non poteva far parte della prova. Non ci avrebbero mai portati fuori dal labirinto. Il signor Potter non lo avrebbe permesso. Iniziando a cadere nel panico, mi guardai attorno e per un attimo notai degli alti pilastri bianchi, che brillavano alla debole luce. Mi girai per vedere esattamente chi mi aveva presa.

Alistair Hellion, ovviamente. Quello che doveva 'entrare' per motivi ignoti. Beh, erano noti ora. E per un po' li avevo sospettati. Per rapirmi. Tremando, mi rimisi subito in piedi, allungandomi verso la bacchetta mentre lo facevo.

"Non così in fretta, cara," disse una familiare voce agghiacciante dietro di me. Mi girai appena in tempo per vedere Katreena Predatel prendere la mia bacchetta, con sguardo fisso su di me. "Sei in ansia?"

Terrorizzata forse era un termine migliore, ma chiusi le mani a pugno e tentai di rallentare il respiro. Potevo anche aver paura, ma loro non dovevano per forza saperlo.

"Ma che dolce, non pensi, Alistair?" Katreena disse, camminando in cerchio attorno a me. "Una bambina così testarda. Non ti fa desiderare di averne di tuoi?"

Alistair rise scontrosamente, poi disse, "Non dopo aver conosciuto la tua mocciosa."

Notai Katreena lanciargli una rapida occhiataccia, poi si rivolse di nuovo a me con un sorriso dolce come quello che la signora Potter avrebbe potuto rivolgere ad uno dei suoi figli. Questa da sola era la cosa più inquietante di tutta quella situazione, e desiderai disperatamente avere la mia bacchetta.

"Astra, tesoro, non c'è motivo di aver paura," Katreena disse, mettendomi gentilmente una mano sul braccio in un gesto che voleva essere confortante. Abbassò leggermente la testa per guardarmi negli occhi. "Sei al sicuro qui. Non ti faremmo mai del male."

"Andiamo," Alistair disse da dietro di me, marciando in avanti. "Ci sta aspettando, no?"

Alistair Hellion raggiunse una piccola figura in piedi vicino ad uno dei pilastri bianchi che spiccavano nell'oscurità. Era un folletto. Notai che aveva un'espressione sognante, come se non avesse appena visto qualcuno Materializzarsi direttamente di fronte a quella che, realizzai, era l'entrata della Gringott. Sentendomi come se stessi affogando, guardai Katreena usare la sua bacchetta per dirigere il folletto nella banca. Mi piazzò una mano sulla schiena e mi spinse in avanti in modo deciso, ma comunque molto più gentile di come l'avessi mai vista. Era snervante.

Entrammo in banca, e i nostri passi creavano un eco inquietante nel salone vuoto. Nel buio distinsi le forme di lunghi ed alti banconi ad entrambi i lati. Attraversammo rapidamente la sala, e dovetti chiedermi cosa diamine fosse successo alla sicurezza. Era tutto vuoto e silenzioso, ad eccezione del nostro respiro e dei nostri passi.

Quel folletto doveva essere sotto Imperius. Obbedendo ad ogni minimo movimento della bacchetta di Katreena, ci condusse all'interno della banca, una cosa che nessun folletto sano di mente avrebbe mai fatto.

Per tutto il tempo pregai in mente mia che mi sbagliassi, che fosse una coincidenza, che Stillens non sapesse del grande tesoro nella mia camera blindata. Doveva esserci un altro motivo per cui mi avevano portato . Sicuramente...

Sfortunatamente, quando salimmo sul carrello che ci avrebbe portato nelle viscere della banca, Katreena tirò fuori una piccola chiave. "Sembra familiare, cara?"

Certo che sì; era la chiave della mia camera blindata. Forse non la mia, che sperai (inutilmente) fosse ancora al sicuro nel mio baule a scuola, ma una delle due. Deglutii con una sensazione di vuoto nello stomaco che non aveva nulla a che vedere con l'imminente corsa.

Champions - Star of Gryffindor libro 4 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora