Capitolo 30 - Lo sapevano tutti, tranne me

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"Ricordatemi, perché lo stiamo facendo?" Albus chiese.

Eravamo fuori, nascosti alla vista del castello dietro una grossa siepe. Colette stava mostrando come Smaterializzarsi senza farlo davvero. Personalmente lo trovavo interessante (dato che avevo fatto Smaterializzazione Congiunta un paio di volte), ma Wren stava leggendo un libro all'ombra della siepe e Albus era steso a pancia in giù vicino a lei, con la testa poggiata sulle braccia.

"Mi anticipo per il sesto anno," Colette disse, alzando gli occhi al cielo. "Potrai avere una licenza solo tra due anni, Al."

Albus gemette. Fin da quando lui aveva compiuto quindici anni qualche settimana prima, Colette era più determinata che mai ad insegnarci la Smaterializzazione prima del tempo. Lei aveva quindici anni ormai da mesi, e aveva sperato di avere finalmente qualcuno che condividesse il suo entusiasmo. Albus però non era di certo quel qualcuno.

"Non puoi nemmeno provarci nel territorio della scuola," Albus puntualizzò per almeno la dodicesima volta.

"Non ci sto provando seriamente," Colette ripeté, chiudendo gli occhi. "Non mi va di Spaccarmi."

"Al, lascia perdere," dissi, alzando gli occhi al cielo. "Se proprio non ti va fatti un sonnellino o qualcosa del genere."

Albus sospirò ma non disse altro mentre Colette mi mostrava come girare su un solo piede come faceva la maggior parte dei maghi quando si Smaterializzava.

Dopo qualche minuto Wren alzò gli occhi dal libro. "Colette, quanto ne sai sull'Occlumanzia?"

"Un bel po'," Colette si accigliò, fermandosi. "Perché?"

Wren sbirciò verso Albus e me, poi si strinse nelle spalle. "Era solo una domanda..."

"Sì, certo." Colette si sedette di fronte a noi. "Che cosa ti serve?"

Wren abbassò di nuovo gli occhi sul libro. "Beh... Mio zio... E' un ottimo Legilimens... E... Pensavo che se dovessi mai tornare lì-"

"Non dovrai mai farlo," Albus disse immediatamente, mettendosi seduto e mettendole un braccio attorno alla vita. "Per favore, non pensarci..."

"Ma casomai succedesse," Wren disse, scuotendo la testa, "non voglio che riesca a vedere cosa ho nella testa."

Colette annuì silenziosamente. Guardai Wren, la ragazza che, giusto qualche mese prima, iniziava a tremare di paura al solo sentir parlare di Henry Stillens, ma che ora stava cercando modi per difendersi da lui. Per contrastarlo.

"Credo di poterti insegnare," Colette disse dopo un momento. "Nemmeno io ne sono capace, ma con la Legilimanzia me la cavo, e solo in quel modo puoi imparare."

Wren raggelò. "Tu... Dovrai usare la Legilimanzia...? Su di me?"

"È l'unico modo per imparare a difenderti da essa." Colette si accigliò. "Cioè, non penso avrai mai bisogno di usarla, quindi potrebbe essere una perdita di tempo. Se non te la senti-"

"No." Wren scosse la testa. "Non è una perdita di tempo. Devo imparare."

Sbirciai verso Albus, che pareva un po' preoccupato. Era quasi come se Wren si aspettasse di essere strappata di nuovo da noi. Forse era solo paranoica, ma non sembrava quello il caso.

"Va bene..." Colette si alzò, mettendosi il libro sulla Smaterializzazione sotto il braccio. "Se sei convinta."

"Lo sono."

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Iniziarono quella sera, nella Stanza delle Necessità. Andammo anche io ed Albus, ma Colette ci ordinò di fare silenzio così che loro due potessero concentrarsi. Invece di quello, io ed Albus ci mettemmo in un angolino lontano e ci mettemmo a sussurrare.

Champions - Star of Gryffindor libro 4 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora