Capitolo 23

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Dopo una bella dormita e aver passato del tempo con Leo, Larissa e Lucas con il bambino e arrivata l'ora della cena che bello.

Eravamo tutti seduti a tavola mamma aveva invitato a cena oltre a Leo anche Larissa per conoscerla un po, avevo scoperto che Lucas e lei si stavano cominciando a frequentare anche se per lui non era facile perchè c'era il bambino e so che è difficile.
'Allora Larissa quanti anni ai?' chiese mamma cuiriosa come sempre.
' 18 sono da poco maggiorenne'
Disse lei con il suo solito sorriso bellissimo.

Parlammo del più del meno..


Era arrivata sera, salutammo gli ospiti e andai a di sopra a mettermi il piagiamino con gli orsetti. Stavo navigando un po su internet quando sentii bussare alla porta.
'Posso?'
'Ehmm si'

Si avvicinò a me  Lucas e si mise seduto nel letto .
'Volevo chiederti scusa per l'altra sera sono stato un coglione'
'Mhmm mi hai fatto davvero del male'
'Lo so mamma mi ha detto come ti sentivi'
'Io ti odio'
'Anche io sorellina.'
'Uffa..' ecco che sentivo le lacrime minacciare di uscire mi bruciavano gli occhi non riuscivo a parlare, gli occhi diventarono ludici e Lucas venne in miio soccorso che mi abbraccio forte forte con le sue possenti braccia muscolose.
'Scusami se sono una sorella così... Scusa se sono inutile e riesco solo a fare guai, scusami davvero.'
'Nonono sorellina non devi chiedermi scusa ne tanto meno sentirti inutile'

Ecco che singhiozzavo rumorosamente, Lucas mi prese il viso tra le mani e cominciò a parlarmi.
'Allora cosa ti ho detto tempo fa? Che usciremo da questa situazione insieme chiaro? Ti aiuterò sempre con tutto, sarò sempre presente e..'

Lo interruppi.

'No tu adesso ti impegnerai a prenderti cura di Larissa e suo figlio e ti dimenticherai di tua sorella che ha bisogno di te' dissi quasi urlando dalla gelosia e tristezza.
'Ma cosa dici? Io sono qui come sempre non ti lascerò mai e non significa nulla che ora che frequento una ragazza lascio in disparte la mia famiglia'

Mi abbraccio dato che non riuscivo più a parlare a causa del pianto e rimanettimo abbracciati finchè non mi calmai e mi addormentai con tutti gli occhi gonfi e rossi.





Mi svegliai di colpo durante la notte, tutti i pensieri negativi mi stavano invadendo cazzo.

Mi alzai e andai in bagno a sciacqarmi la faccia, mi guardai allo specchio e vedevo solo un schifoso errore. Non sarò mica ritornata depressa? Come quando avevo 14 anni in cui diventai pure bulimica e autolesionista a causa degli insulti che prendevo.

Ancora pensavo a quanto io mi odiassi, odio me stessa per essermi messa in questo casino, a quanto porca puttana abbia deluso i miei, io non ce la faccio più.

Provai a dormire ma facevo un dormi-veglia.

Andai di sotto a bere un bicchier d'acqua dato che avevo la gola secca, poi andai in bagno di nuovo cercai qualcosa di affilato, pungenge che riusciva a tagliare ed ecco la trovai quella fottuta lamente che ha 14 anni era la mia migliore amica, il mio sfogo.

Cominciai a tracciare delle linee profonde nel braccio cazzo quanto faceva male ma allo stesso tempo mi stavo sfogando feci degli urli soffocati finchè non finì. Avevo sangue in tutto il braccio, misi tutto apposto e andai a dormire, mi sentivo come posso dire? Sfogata, ma allo stesso tempo schifata dal fatto che stavo per diventarlo di nuovo cazzo non può essere io devo essere forte per il mio bambino. Giuro che non farò mai più lo giuro.

Dopo qualche minuto presi sonno il braccio mi bruciava ma ne ero sempre stata abbituata quindi non ci feci molto caso.

Mi addormentai.

Nessuno doveva sapere niente.

I'M PREGNANT.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora