Capitolo 19 |Il meglio per me|

2.2K 138 63
                                    




L'indomani mattina, furiosa come una iena, mi diressi a passo spedito verso l'ufficio della preside, lasciando una Dusha mezza addormentata nel mio letto.
Ieri sera si sentì talmente mortificata di ciò che mi aveva rivelato che mi chiese scusa più o meno ottocento volte.
Nonostante l'avessi perdonata ero comunque in collera, e di certo non solo con lei.

Dopo aver fatto l'enorme sacrificio di essermi svegliata in anticipo, non mi preoccupai nemmeno di indossare decentemente la divisa.
lasciai la cravatta slacciata e la camicia mezza sgualcita, assumendo le perfette sembianze di una vagabonda pazzoide.

Salii con passo pesante le scale, imprecando di tanto in tanto contro chiunque avesse avuto la brillante idea di costruirne in quantità industriale.

Dopo essere quasi caduta a causa dei lacci slacciati dell mie scarpe, i miei occhi individuarono il portone dell'ufficio della preside.

Mi diressi verso di esso come una palla da bowling pronta a colpire i birilli.
Spalancai energicamente la porta, ovviamente senza bussare, mandando così quelle ultime buone maniere che mi erano rimaste a farsi benedire.

Adocchiai la figura della preside, elegantemente seduta dietro la scrivania, distogliere lo sguardo da alcune scartoffie e fissarmi con occhi sorpresi, come se dalla porta fosse entrato San Pietro con tutto il corteo di santi.

<Soleil cosa succ-> la interruppi prima ancora che potesse finire.
<Cos'è questa storia dei dissociati?> mi avvicinai furente.
<Pensava di potermelo tenere nascosto? È stata lei la prima a parlare di fiducia e poi vengo a sapere dell'esistenza di altri squilibrati mentali che mi cercano!> il mio tono di voce aumentò leggermente, ma cercai comunque di placare il mio cattivo temperamento.
<Te lo avrei detto> parlò con tono calmo.
Risi amaramente <Oh davvero? E quando?>.

<Non potevo dirtelo subito. Eri appena venuta a conoscenza di questo mondo, per non parlare di ciò che hai subito all'istituto> si alzò dalla sedia e si avvicinò cautamente a me <L'ho fatto per il tuo bene. Finché rimarrai all'Arcane Academy sarai al sicuro>.

<Non è nascondendomi le cose che mi tiene al sicuro dai pericoli> affermai decisa <cosa vogliono da me?>.

Sapevo benissimo cosa volessero, quale fosse il loro scopo e il loro meschino intento.
Dusha, soffocata dalla mia insistenza, non si era fatta sfuggire alcun dettaglio ma avevo comunque il bisogno che fosse lei a dirmelo.

<Credono che tu possa trovare i frammenti del diadema di Mysteria> confessò.
<Sanno che mi trovo qui?> chiesi quasi subito.
<No> disse convinta <Molto probabilmente pensano che tu sia ancora sulla terra. Avrebbero già attaccato la scuola. Non sarebbe la prima volta. Ma tranquilla, la scuola ora è protetta da un antico sigillo>.

Si, sto sicuramente tranquilla.

Sospirai, ero nel bel mezzo di una crisi nervosa ma ancora una volta dovetti reprimerla.
<E cosa dovrei fare ora? Nascondermi tra le mura di questa scuola fin quando non mi troveranno e mi utilizzeranno come un dannato radar vivente?>.

La vidi leggermente in difficoltà, ciò mi fece capire che neanche lei sapesse cosa fare al riguardo.
<Per il momento devi solo concentrarti sui tuoi allenamenti. Ho parlato con il professore Alas e mi ha detto che a breve potrai iniziare a manifestare il tuo secondo potere>.

Si avvicinò nuovamente <Non voglio tenerti all'oscuro delle cose, voglio solo proteggerti. L'ho promesso a tuo padre...> l'ultima frase uscì come un sussurro malinconico.

𝐀𝐫𝐜𝐚𝐧𝐞 𝐀𝐜𝐚𝐝𝐞𝐦𝐲 | 𝘓𝘢 𝘮𝘶𝘵𝘢𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢 |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora