Capitolo 57

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Jack

Sento bussare alla porta ma non posso rispondere, non posso vederla non riuscirei a resistere. Stringo i pugni quando la sento bussare nuovamente, una lacrima mi sfugge e scende sulla mia guancia, ma io non posso, non posso, non dopo quello che mi ha detto Jason.

L'amore è sacrificio ma io non sono pronto a lasciare andare i miei sogni, non posso caricarla di questo peso e se un giorno glielo rinfacciassi.

Guardo fuori dalla finestra crogiolandomi nel dolore che sento stritolarmi il cuore, purtroppo, non potrò averla.

Spero se ne vada presto, non so fino a quando riuscirò a trattenermi, ma lei è così testarda, la conosco e infatti apre la porta. Sento il suo respiro pesante nella stanza, prima silenziosa, non mi giro, continuo a fissare la notte, non posso farlo perché ai suoi occhi non saprei dire no.

"Io non mi pento, non mi pento di niente. Perché quando tu mi baci mi sento viva, e non mi importa di nessun altro, solo di te. Peccato, tu non riesca a sentire, quello che sento io, altrimenti proveresti il desiderio di starmi sempre vicina perché una mia carezza riuscirebbe a farti mancare il respiro, e ti sembrerebbe di volare quando le nostre labbra si sfiorano. Ma tu non sai cosa significa..."

Tengo gli occhi chiusi, il dolore è sempre più forte, avrei potuto sopportare il silenzio, l'odio, ma queste parole... la sua voce affranta... io non ce la faccio, non ce la faccio. Mi alzo in fretta e corro a prendermela.

La stringo forte a me e torno a respirare perché il suo profumo è come ossigeno.

"Ti prego non andare! Perché io lo sento, sento tutto quello che hai detto".

le dico disperato. La sento sospirare con fatica, ma non si toglie e allora la tengo ancora stretta a me, mi godo il piacere di averla fra le braccia del suo calore che scioglie il gelo nel mio cuore. Il desiderio di qualcosa di più si insinua dentro di me, la voglio più vicina. Voglio di più.

Sciolgo le braccia dal suo corpo e le poso sui suoi fianchi, lentamente, la giro verso di me, i miei occhi vanno in cerca dei suoi e come uno schiaffo, mi colpisce il dolore che leggo infondo a quel verde che adoro. Siamo troppo lontani, continuo a pensare e finalmente la bacio. Le prendo il viso fra le mani e la stringo mentre poso le mie labbra sulle sue. Le nostre bocche si fondono è un bacio disperato c'è dentro tutto il bisogno che abbiamo l'uno dell'altra.

Le sue mani afferrano la mia maglia e percepisco la mia stessa fretta in lei, ci divoriamo, accarezzandoci e stringendoci forte come se tutto potesse finire da un momento all'altro. La voglia di farla mia mi fa tremare, è sbagliato ma allo stesso tempo lo desidero con tutto me stesso. Mi allontano un attimo per riprendere fiato e i nostri occhi si scontrano ancora una volta ed è come se mi vedessi allo specchio.

"Jack, io ti voglio!" mormora lei tenendo gli occhi incollati ai miei e facendosi più vicina. Non possiamo, cerco di convincermi. Non possiamo, continuo a ripetermi e chiudo gli occhi. Respiro, per riprendere il controllo del mio corpo e della mia mente.

"Piccola, non possiamo." Mi obbligo a dirle accarezzandole le guance con le mani che ancora avvolgono il suo dolce viso. Le accarezzo le labbra ipnotizzato, so che sono un controsenso, ma lei è la mia tentazione.

"Jack, ti prego..." ansima chiudendo gli occhi e il mio cuore trema.

"Bea è la tua prima volta, deve essere speciale. Non così." Cerco di farla riflettere, non voglio privarla del momento magico di ogni ragazza, solo perché non riesco a resisterle, non sono egoista fino a questo punto.

La vedo aprire gli occhi e prendere una delle mie mani per portarsela al petto.

"Senti come batte? Io non so cosa intendi per speciale, io so solo che mi sento speciale quando sono con te e mi basta questo perché voglio essere tua e di nessun altro".

"Oh Bea... Ti desidero talmente tanto." Mi fermo e sospiro incantato dal suono del suo cuore. "Domani mi odieresti". Cerco di allontanarmi da lei ma è talmente dura farlo.

"Non voglio pensare a domani ma a quello che provo ora". Nel suo viso vedo la sicurezza di aver fatto la scelta giusta. Poggia le sue mani sulle mie spalle e si alza in punta di piedi per far incontrare i nostri respiri, mi bacia lentamente, gustando ogni contatto delle nostre lingue.

Le nostre mani sfiorano i nostri corpi e io non so più cosa sia giusto o sbagliato, sento solo lei e il bisogno di lei.

Mi lascio avviluppare dal desiderio la prendo in braccio e la stendo sul mio letto.

"Sei talmente bella!" Ha i capelli sparsi sul mio cuscino, gli occhi che brillano ed è irresistibile, sento il mio corpo prendere fuoco e capisco che ormai niente potrà fermarci.

Arrendersi all'inevitabileKde žijí příběhy. Začni objevovat