Festa di Natale

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Annabel e Draco entrarono in sala grande mano nella mano.
Grandi alberi di Natale ornavano la sala, e addobbi di ogni genere, scendevano dal soffitto alto.

Gli alunni e i professori, ridevamo e scherzavano, alzando i calici per brindare.
Era come se, per una sera, tutta Hogwarts avesse messo da parte il pensiero opprimente della guerra e avesse lasciato la mente libera. Dimenticandosi dell'oscurità che soffocavano il castello, dimenticandosi d'essere nel pieno di uno scontro, che permetteva un solo vincitore.

Varcarono la soglia mano nella mano, ma mentre Annabel sorridente cercava Daphne, Draco, cercava gli occhi neri di Piton, preoccupato dai movimenti sospetti del suo marchio nero.

Erano appena usciti dalla sala comune serpeverde, quando il suo avambraccio iniziò a bruciare.
Cercò di trattenersi, di non far preoccupare Annabel, ma sapeva fin troppo bene cosa significava quel bruciore.
Se il marchio nero si muoveva, voleva dire solo una cosa, e la risposta non gli piaceva affatto.

"Eccola" esultò Annabel. "Che strano, ha messo un vestito poco appariscente stasera. Non è da lei" commentò mentre continuava a guardare da lontano la bionda.
"Non è nemmeno insieme a Blaise. Che abbiano litigato?" Chiese voltandosi verso Malfoy, che con l'aria preoccupata, cercava con gli occhi qualcuno nella sala.

"Draco va tutto bene?" Gli chiese preoccupata.
"Cosa? Si... tutto bene... devo solo parlare con Piton. Tu vai da Daphne"
"Va bene..." rispose poco convinta la ragazza, prima di lasciargli la mano e dirigersi verso la sua amica.

"Annabel" la richiamò. "Qualunque cosa succeda rimani qui e stai sempre vicino a Daphne"
"Che vuoi che succeda? È Natale e siamo ad Hogwarts" rispose ironica lei, ma il ragazzo rimase serio, con il viso preoccupato e gli occhi che continuavano a cercare Piton.
"Promettimelo"
"Va bene. Va bene. Te lo prometto"

Le diede una leggera carezza, prima di scomparire fra la folla, lasciandola sola.

Annabel lo guardò andare via con aria sospetta e mentre la sua mente si riempiva di domande, Daphne comparve all'improvviso dietro alle sue spalle.

"Avery! Che piacere" la salutò la ragazza, mentre Annabel tornava con i piedi per terra.
"Daphne" le rispose sorridente, anche se c'era qualcosa che non andava. Qualcosa che non le tornava.
"Ho così tante cose da dirti" riprese, cercando d'azzittire quella voce dentro di lei, che le gridava che il timbro magico di Daphne era strano, come tormentato, come diverso.

"Anche io!" Rispose secca la ragazza. "Ti va se andiamo in un posto più appartato? Qui c'è troppo casino..."
"Non lo so... Draco non vuole che mi muova da qui"
"Draco! Draco e sempre e solo Draco!" Protestò Daphne con gli occhi che sputavano fuoco.
Come se solo la pronuncia di quel nome la facesse impazzire.
"Sono la tua migliore amica Avery, vengo prima di lui!" Protestò minacciosa.
"Sicura di stare bene Daphne? Sei... strana"

Vide un brivido di terrore illuminare i suoi occhi. "Si si, scusa" bablbetto abbassando lo sguardo. "È che la Carrow mi ha confiscato un diadema per i capelli... che si abbinava perfettamente a questo vestito. Speravo mi potessi accompagnare a riprenderlo"

Annabel si guardò in torno, in cerca di Malfoy, che insieme a Blaise, Piton e William sembravano scomparsi nel nulla.

Sospirò e riportò lo sguardo sulla bionda, che impaziente attendeva una sua risposta.

"E va bene. Dove si trova?"
"Sapevo di poter contrare su di te. È nell'ufficio di Piton. Andiamo!"

La prese per un braccio e la trascinò fuori dalla sala.
Annabel dovette correre per stare al suo passo, mentre si domandava per quale motivo la sua migliore amica, fosse così impaziente di irrompere nell'ufficio del preside.

Nel frattempo Draco percorreva le scale che portavano ai sotterranei, con grande velocità. Se solo avesse, per sbaglio, mancato uno scalino, sarebbe finito con la faccia spiaccicata per terra.
Ma in quel momento non gli importava. Voleva solo arrivare il prima possibile nelle stanze di Piton.

Il marchio nero continuava a bruciargli e con esso, la paura dentro di lui aumentava di secondo in secondo.

Arrivato all'ultimo gradino, girò l'angolo senza nemmeno guardare, e tre secondi dopo, si ritrovò a terra.

Alzò lo sguardo, pronto a cruciare chiunque fosse stato il mal capitato, contro il quale era andato a sbattere, ma appena i suoi occhi incrociarono quelli scuri di Blaise, abbassò immediatamente la bacchetta.

"Ti stavo cercando" esclamò spostando lo sguardo sulla ragazza di fianco a lui.
"Daphne perché hai lasciato da sola Annabel?!" La rimproverò appena si accorse che era lei.

"Da sola? È due giorni che non la vedo! Anzi, mi deve delle spiegazioni. Sono preoccupata!" Protestò incrociando le braccia al petto.

"No. Tu eri in sala grande. E Annabel è venuta da te" continuò a ripetere il ragazzo.
"Non ci sono ancora andata in sala grande. Sono stata tutto il tempo con Blaise. Stavamo uscendo, quando il suo marcio ha iniziato a muoversi e siamo venuti a cercarti..."
"Se tu sei qui. Con chi è Annabel?"

Delle strilla strazianti fecero tremare le pareti, e i ragazzi si guardarono spaventati.

Corsero verso la sala grande con il cuore che scoppia a tutti, e tre e la sensazione che nulla di buono stesse per accadere.

Videro mandrie di studenti uscire di corsa, mentre gridavano terrorizzati. E mentre cercavano di capire cos'è stesse succedendo, la risata malefica di Bellatrix gli fece intendere ogni cosa.

I mangiamorte più feroci di Voldemort, erano ad Hogwarts.

Finchè ne vale la pena|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora