Fra le tue braccia

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Tornò nella sua camera a testa bassa, con le lacrime che continuavano a scendere.

Le dispiaceva per William, la feriva sapere d'avergli spezzato il cuore, ma non poteva fingere di non provare nulla per Malfoy.

Erano due ragazzi così diversi.

William era ghiaccio nel quale si ritrovava. Erano tenebra contro tenebra, fin troppo simili. Con un passato senza amore e una vita tragica di fronte, con la morte come compagna di vita e la tortura come miglior mezzo di insegnamento. Non avrebbero avuto un futuro insieme, sarebbero entrambi andati in cerca di un amore che nessuno dei due aveva mai ricevuto. Sarebbero stati l'uno per l'altra l'acqua che ti fa affogare, il nodo intorno alla gola.

Draco invece era fuoco. Ardeva intorno a lei, fino a farle sciogliere il ghiaccio con il quale aveva protetto il suo cuore. Riusciva a tirarla fuori da quelle tenebre nelle quali era cresciuta. Erano la salvezza l'uno per l'altra. Simili, ma diversi. Luce nell'oscurità.

Chiuse la porta senza fare rumore e si voltò verso il letto, dove Draco dormiva profondamente.
Si avvicinò a lui in punta di piedi, per poi distendersi al suo fianco.
Si fece piccola piccola, cercando di stargli il più vicino possibile.
Sentiva il suo cuore battere a tempo insieme al suo timbro magico. Veniva cullata da quel suono soave insieme al suo profumo di menta mista a tabacco che si mescolava perfettamente al suo profumo di rosa.

Strinse fra le sue mani il bordo della sua maglia, come per volersi assicurare che non andasse da nessuna parte, che non scappasse di nuovo da lei, lasciandola sola.

Chiuse gli occhi cercando di non pensare a niente, di rilassare ogni suo muscolo per cadere fra le braccia di Morfeo.

Lo sentì muoversi leggermente, finchè non si trovò stretta fra le sue braccia.

"Non vado da nessuna parte mia dolce mezzosangue" le bisbigliò all'orecchio, facendole riempire il corpo di brividi.

Rimasero così per il resto della notte. Cullati dai loro respiri e rassicurati uno dalla stretta dell'altro.

Annabel non ebbe incubi e fra le braccia del suo principe oscuro, la sua mente riuscì finalmente a riposarsi. Libera da ogni pensiero.

Nel frattempo nella villa Malfoy, i mangiamorte più fidati di Voldemort si trovavano nel grande salone della casa.

Voldemort era stranamente partito per qualche giorno.
Gli serviva qualcosa che nell'ultima guerra non aveva avuto. Era partito da solo alla ricerca di quel qualcosa senza dare spiegazioni.
Alcuni mangia morte pensavano si trattasse di un'arma invincibile, che gli avrebbe permesso di vincere la guerra magica. Altri pensavano si fosse ritirato per elaborare un piano magnifico.

Pochi sapevano la verità. Pochi sapevano che in quel momento si trovava vicino alla tomba di Silente per rubare la bacchetta più forte al mondo.

"Non pensi d'aver chiesto troppo a quel ragazzo?" Chiese impassibile Severus, mentre in disparte sorseggiava il suo whisky invecchiato.
"Sciocchezze!" Ringhiò Bellatrix, che saltellava per tutta la stanza lanciando cruciatus.

"William é sangue del mio sangue e come tale riuscirà a compiere la missione che il Signore Oscuro in persona gli ha affidato!"
"Non ha abbastanza elementi per riuscire a trovarla. Cosa pensi che succederà quando il Signore Oscuro tornerà dal suo viaggio e non avrà la ragazza?"
"Morirà è ovvio" rispose senza nemmeno pensarci, come se quel discorso non la toccasse minimamente.
"È tuo figlio Bellatrix. Non provi nemmeno un briciolo di compassione per lui?" Chiese alzando la voce, ma sempre con il tono atono.

La donna sorrise maniaca mentre si avvicinava saltellando all'uomo.

"I rami secchi vanno eliminati Severus. E se William non fa tutto ciò che il Signore Oscuro gli chiede, significa che merita d'essere eliminato." Il suo viso era a pochi centimetri da quello dell'uomo, che impassibile la guardava. "Tu piuttosto.." riprese girandogli attorno, dandogli dei colpetti con la bacchetta, che rimaneva puntata al suo collo, come se fosse un coltello pronto a tagliargli la gola. "Sei sicuro di non aver mai sentito per intero quella profezia?"
"È andata distrutta insieme a quella di Potter. Ne so quanto voi"
"Questo è ciò che hai detto al Signore Oscuro"
"Non devo avere la tua di fiducia. Bellatrix."
"Questo lo so. Severus." bisbiglio avvicinandosi al suo orecchio. "Ma prima o poi il Signore Oscuro capirà che sei solo un verme che striscia nel suo buco ogni volta che bisogna realmente agire. Ti schiaccerà e io sarò in prima fila a guardare la tua caduta"

"Madre mi avete chiamato?" William entrò nella stanza interrompendo il discorso fra sua madre e Piton, il quale lanciò uno sguardo severo alla donna e andò via dalla stanza.

"Vieni William caro. Ci sono novità?"
Il ragazzo scosse debolmente la testa, mentre si preparava alle torture di quella donna, che non tardarono ad arrivare, insieme ad insulti e risate sadiche che fecero gelare il sangue del ragazzo.

Lo lasciò andare via dopo ore interminabili di cruciatus ed insulti, con qualche cicatrice come regalo di Natale e la mente offuscata dall'odio e dalla sofferenza.

Arrivò al castello sfinito, mentre zoppicava esausto e si teneva stretto un fianco, dal quale continuava ad affluire abbondante sangue.

Avrebbe voluto vedere gli occhi scuri di quella ragazza per sentirsi al sicuro, avrebbe voluto stringere il suo esile corpo fra le sue mani per avere sollievo.
Ma gli unici occhi che incontrò furono quelli di Astoria Greengrass, che senza una motivazione apparente, lo trascinò in camera sua e lo fece distendere nel suo letto.

I suoi occhi marroni, furono l'ultima cosa che vide, prima di svenire privo di sensi e sognare per l'ultima volta il dolce sorriso di Annabel.

Finchè ne vale la pena|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora