Escape

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Agatha:"Gwen dovresti smetterla di rimanere tutto il giorno chiusa in camera tua."

La sveglia di quella mattina non era stata delle migliori. Mia madre aveva iniziato a scocciarmi perché erano già due giorni che rimanevo chiusa in camera mia senza mai scendere a seguire le sue lezioni.

Gwen:"Che ti devo dire? Mi piace leggere"
Agatha:"capisco tesoro ma io ho bisogno di parlare con qualcuno di vivo! Non posso continuare ad intrattenermi con i morti! Siamo solo io e te..."
Gwen:"se magari iniziassimo ad uscire avremmo altre persone con cui passare il tempo..."
Agatha:"GWENDOLYN! La finisci con questa storia?!"

Sbuffai finendo la mia colazione e osservai mia madre: era visibilmente nervosa e molto probabilmente anche arrabbiata.

Feci per avviarmi alle scale per tornare in camera mia ma...

Agatha:"dove credi di andare? Oggi non ti rintanerai in camera tua. Rimarrai qui con me e faremo delle prove coi tarocchi." Mi disse con autorità.
Gwen:"ma mamma!"
Agatha:"niente ma e siediti"

Mi risedetti sbuffando e passammo tutta la giornata a spostare quelle stupide carte.

Agatha:"oh finalmente. Brava Gwen ce l'hai fatta!"
Gwen:"wow... che sballo"
Agatha:"Gwen dai non tenermi il broncio"

Non riuscivo a smettere di pensare a cosa avrei potuto fare in tutto quel tempo col mio quaderno... magari disegnarmi qualche altro accessorio figo da indossare...

Agatha:"so che vorresti uscire di qui, ma sai quanto me che questo è l'unico posto sicuro che abbiamo. Non voglio che tu rischi di essere ammazzata. Okey?"
Mi limitai ad annuire annoiata e contrariata.
Agatha:"coraggio Gwen, vai pure a divertirti in camera tua. Hai tutto quello che ti serve lì dentro... non hai bisogno di andare fuori..."
Gwen:"no... hai ragione mamma..."

Lei mi sorrise e mi lasciò un bacio sulla testa.
Mi alzai e mi avvicinai alle scale.

Agatha:"ah Gwen. Ho sentito miagolare ieri sera. Sai se qualche gatto randagio si sia stabilito nel nostro giardino?"
Gwen:"ehm... no mamma... non credo... io non ho sentito nulla... ora vado ciao!" Farfugliai poche parole confuse e poi corsi a chiudermi in camera mia.

Gwen:"stupido gatto... dovevo scegliere un animale meno rumoroso..."

Salem mi guardò confuso leccandosi la zampina.

Gwen:"tranquillo sei troppo carino perché io ti sopprima" gli dissi iniziando a grattargli il pancino.

Tornai come ogni sera a guardare alla mia finestra. Quel giorno la situazione fuori era molto tranquilla. Oltre al cancello non vedevo niente oltre alla nebbia che circondava casa nostra.

Guardai sotto. La mia camera è al secondo piano e l'altezza dal terreno è considerevole.

Sbuffai e andai  al mio armadio per guardare i miei abiti nuovi e ne indossai uno semplice nero con un velo glitterato sopra.

Mi truccai col mio solito mascara e eye-liner e decisi di disegnare sul mio quaderno un rossetto scuro che poco dopo mi comparve davanti.
Misi anche a quello è mi guardai allo specchio. Il risultato non era male... se solo potessi farmi vedere da qualcuno...

Una lampadina mi si accese in mente.

Guardai la finestra.

Presi il mio quaderno e disegnai una scala a pioli.
Andai alla finestra e la vidi comparire sotto ai miei occhi.

Gwen:"Bella mossa Gwendolyn" mi feci i complimenti da sola per l'idea.

Feci per scendere. Ma notai di essere scalza.

Gwen:"beh direi che è arrivato il momento di farmi delle scarpe decenti..."
Presi il quaderno e disegnai degli stivali a suola alta. Sono alquanto bassa quindi aiutarmi un po' in altezza non sarebbe stata una brutta idea.
Lí decorai con qualche catena e qualche particolare gotico e appena comparvero me li misi.
Stavano bene col vestito.

Gwen:"beh... una visitina in città non farà male a nessuno... no?"

Guardai entusiasta la finestra spalancata. Il cuore mi batteva a mille, ero super emozionata.

Chiusi la porta di camera mia a chiave e presi una felpa nera col cappuccio. Meglio non farsi vedere per intero e farmi riconoscere...

Mi guardai un'ultima volta allo specchio sistemandomi i capelli e feci un ultimo respiro.

Mi avviai alla finestra.

Gwen:"Salem. Tu fai da guardia" gli dissi prima di uscire dalla finestra e iniziare a scendere la scala.

Cercai di fare il meno rumore possibile sperando che mia madre non mi sentisse. Avevo il cuore in gola.

Mi avrebbe ammazzato lei se mi avesse vista...

Appena toccai il terreno mi sentii sollevata. Mi guardai attorno e corsi a piccoli passi verso il cancello.

Gwen:"cazzo... come lo apro?!"

Mi guardai attorno ma non vidi nulla che mi aiutasse ad uscire. Ma niente.

Alzai gli occhi al cielo maledicendomi di non averci pensato prima e tirai fuori il quaderno.
Disegnai una piccola porta che si mimetizzasse col cancello.

La porta comparve e la aprii senza esitare.
Mi guardai un'ultima volta alle spalle e vidi mia madre attraverso la tenda della cucina: era intenta ad armeggiare con la sfera magica e non si era accorta di nulla. Grazie a dio.

Pensai a quello che mi aveva detto, pensai a mio padre...

No. Non potevo sprecare tutta la mia vita chiusa lì dentro.

Gwen:"perdonami madre..."

Feci un'ultima grande respiro ed uscii.

𝒲𝒾𝓉𝒸𝒽𝒾𝓃𝑔 𝐻𝑜𝓊𝓇 || 𝒢𝓌𝓊𝓃𝒸𝒶𝓃 𖤐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora