Capitolo 95

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Chloe

<<Dove avete pensato di andare per il viaggio di nozze?>> mi chiede mia nonna una volta finito di mangiare.
<<In realtà nonna non pensiamo di partire in questi giorni per il viaggio di nozze>> rispondo. Sinceramente non abbiamo la più pallida idea di dove andate. Ci sono posti meravigliosi in America, ma abbiamo deciso di andare altrove. Avevamo progettato di andare in qualche luogo di Europa ma Dylan non sembrava molto convinto, quindi molto probabilmente andremo in un posto esotico.
Un posto che, come al solito, non abbiamo ancora deciso.
<<E quando partirete allora?>> chiede lei finendo l'ultimo boccone della deliziosa torta.
<<Non so... A dicembre forse>> rispondo incerta. Solitamente i posti tropicali li consigliano verso i mesi che vanno da dicembre ad aprile. Diciamo che è il miglior periodo, o almeno così mi hanno riferito i miei genitori.
<<Ho capito>> replica lei pulendosi i lati della bocca. Mio marito, situato al mio fianco, mi prende una mano e me la bacia.
<<Stai bene?>> mi chiede appoggiando il braccio sulla spalliera della mia sedia.
<<Non potrei stare meglio>>, mi avvicino a lui e poso le mie labbra sulle sue.
<<Ho una sorpresa per te>> confessa su quest'ultime. Mi allontano un po' per inquadrarlo meglio e poi lo guardo.
<<Che sorpresa?>> chiedo a mia volta.
<<La vedrai dopo>> risponde.
<<Così mi metti ansia>> dico sbuffando.
<<Non averne, credo che tu oggi ne abbia avuta già abbastanza>> replica.
<<Ci puoi giurare>> ridacchio io.
<<Ragazzi>>, mia madre ci interrompe e si alza in piedi, attirando l'attenzione di tutti.
<<Scusate se interrompo le chiacchiere ma io e mio marito, insieme ai genitori dello sposo, avremmo organizzato una sorpresa per i nostri ragazzi>> confessa mia madre guardando gli invitati. Successivamente posa lo sguardo su di noi e dice: <<Quindi ragazzi vi chiederei la gentilezza di seguirci in terrazza>>.
<<Ma dobbiamo venire anche noi?>> chiede mio zio, nonché fratello di mio padre.
<<Certo, tutti dobbiamo raggiungere la terrazza>> risponde mia madre.
Tutti si alzano e Dylan fa lo stesso.
<<Andiamo>> mi sprona lui.
Gli afferro la mano e lo seguo insieme a tutti gli altri. Sto attenta a non cadere mentre salgo le scale esterne alla casa, per arrivare in cima.
Salendo l'ultimo scalino, sento lo sguardo addosso di gran parte degli invitati e successivamente mia madre, salendo su una piccola pedana, dice: <<Chiedo ad ognuno di voi di prendere una lanterna>>.
Gli invitati si avvicinano ai tavolini situati al centro della terrazza e ciascuno ne prende una. <<Per voi invece quelle due laggiù>> ci comunica mia madre indicando due lanterne messe in un'altro tavolino, sempre allestito con classe, ma più piccolo.
Io e Dylan ci avviciniamo al tavolo e afferriamo le nostre rispettive lanterne.
Sulle quest'ultime c'è incisa la data del nostro matrimonio e con essa anche le nostre iniziali.
<<Prima di lasciarle volare in cielo esprimete tutti quanti un desiderio>> aggiunge mia madre. Guardo Dylan e subito chiudo gli occhi per esprimere il mio desiderio.
<<Al mio 3 lasciatele volare>> prosegue mia madre. La sua voce mi riporta alla realtà e quando apro gli occhi mi ritrovo lo sguardo di mio marito addosso. Mi sta guardando con due occhi colmi di amore ed io non posso far altro che esserne grata.
<<1..2...3...>>, lascio volare la lanterna e alzo la testa per guardarla. È incredibile come un sacco di lucine stiano creando un'atmosfera così romantica insieme ai colori del cielo.
<<Io l'ho espresso il mio desiderio, ma non ne avevo bisogno perché tutto ciò che desidero sei tu>> mi sussurra Dylan all'orecchio.
Mi giro per guardarlo e senza pensarci troppo, mi avvicino a lui e lo bacio dolcemente.
Le sue labbra sono morbide e sanno di buono.
Adoro baciargliele e ogni volta mi innamoro sempre di più. Non credevo fosse possibile continuare a provare la stessa emozione della prima volta, nonostante passassero gli anni.
E invece.
<<Sei tutta la mia vita>> gli confido.
<<Ragazzi>>, mio nonno ci interrompe e quando mi giro per guardarlo noto che ha un paio di chiavi in mano e una busta.
<<Scusatemi, non volevo disturbarvi ma ho un piccolo regalo per voi>> ammette.
<<Dimmi nonno>> lo sprono a parlare.
<<Queste sono per voi>>, mi porge in mano le chiavi che stava cercando di nascondere.
<<Che chiavi sono nonno?>> domando.
<<Ricordi la casa al mare che tanto amavi?>>.
Certo che me la ricordo.
Come potrei dimenticarmi di tutti quei bellissimi ricordi passati a San Francisco.
<<Certo che me la ricordo>> rispondo.
<<È tua. Io e nonna ormai siamo vecchi, non ci possiamo più spostare molto e volevamo farvi questo regalo>> afferma.
<<Nonno...>> dico incredula.
<<Io.. Volevo dire, noi non possiamo accettare questo regalo>> balbetto.
So quanto amava quella casa. Non l'avrebbe venduta a nessuno e mi fa piacere che abbia subito pensato di affidarla a me.
<<Perché?>> chiede.
<<È troppo... Abbiamo già una casa a Los Angeles, una a New York e un'altra nel verde>> gli confido rispondendo alla sua domanda.
Ricordo ancora quando Dylan mi ci portò per la prima volta.
<<Ma a me cara non serve più. Ne abbiamo discusso tanto io e la nonna e su questo eravamo d'accordo. Abbiamo deciso di farvi questo regalo perché... Insomma... Lo sapete pure voi che la vita è imprevedibile. Molto probabilmente questo sarà anche l'ultimo regalo che vi farò. Perlomeno di questa portata e gradirei davvero che lo accettaste>> spiega.
Guardo Dylan per cercare di capire che cosa devo fare e dalla sua faccia deduco che non posso dire di no a questo povero e buon uomo.
<<Va bene nonno>> dico infine.
<<Davvero?>> chiede in tono allegro.
<<Sì>> rispondo sorridendo.
<<Oddio che bello nipotina, grazie>>, mi abbraccia ed io lo stringo forte.
<<Grazie mille Carlos>> replica mio marito stringendogli la mano.
<<Grazie a te per aver reso una regina la mia principessa>> lo ringrazia lui.
Mi scende una lacrima e poi un'altra, e un'altra ancora, ma decido di non trattenerle.
L'ho già fatto per troppo tempo.
È giusto concedermi un po' di emozione.
<<Questi sono i documenti. Li tengo io va bene? Poi un giorno di questi si firmano>> mi avverte lui. Annuisco e lo ringrazio un'ultima volta. È incredibile il potere che possono esercitare su di te i nonni. Loro mi hanno fatto da genitore, si sono presi cura di me quando stavo male, quando ero arrabbiata, triste, confusa e irascibile. Mi hanno fatta sentire una principessa, la loro principessa e adesso mi hanno vista crescere e diventare la donna che sono. Devo molto a loro. Si sono sempre comportati da secondi genitori, mio nonno in particolare visto che un padre non l'ho mai avuto nei miei primi diciotto anni di vita.
<<Adesso vi lascio da soli e torno dalla nonna. Buon proseguimento di serata ragazzi>>.
Lo salutiamo e prima di lasciarlo andare via gli lascio un bacio sulla guancia morbida.
<<Lo sai che sei ancora più bella quando piangi?>> mi fa notare Dylan asciugandomi una piccola lacrima scesa sulla guancia sinistra. Si pulisce il pollice strofinandolo con l'indice e poi dico: <<Quindi dici che dovrei piangere più spesso?>>
<<No, assolutamente no>> risponde nell'immediato. Scoppio a ridere e lui mi avvolge le braccia intorno al busto.
<<Posso sapere ora qual'è la sorpresa?>>.
<<Prima andiamo dagli altri e ringraziamo tua madre, visto che sono più che sicuro che sia stata lei a organizzare tutto questo. E poi... Sì, potrai sapere qual'è la tua sorpresa>> ordina.
<<Va bene>>, lo prendo per mano ed infine andiamo dai nostri genitori.
Coloro che hanno reso ancora più magica questa serata.

Nothing more 5 || amore incondizionato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora