Capitolo 21

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Dylan

Arrivo.

Le ore di viaggio sono state molto noiose per Chloe, invece per me sono state abbastanza movimentate. Tobìa non faceva altro che muoversi sopra le mie gambe e mi ha persino tirato un calcio nelle palle. Ho cercato di trattenermi ma è stato più forte di me.
Per fortuna dopo un po' si è addormentato e ha dormito a bocca aperta, proprio come la madre. Ho scattato una foto ricordo ma solo per prendere in giro questi due una volta svegli. Come penso che già sappiate io odio le foto e ancora di più scattarne, se non a tramonti, a Chloe, a Tobìa e a qualsiasi altro oggetto o persona che non sia io.
So benissimo che è un controsenso visto che faccio il modello, ma un conto è il lavoro un'altro invece è l'impormi di farne insieme.
Ancora non ci credo di aver ricevuto da parte di Chloe una macchina fotografica.
Credo che sia il regalo più bello che abbia mai ricevuto, si è superata come sempre.
Per fortuna stamani si è alzata di buon umore e prima della partenza siamo riusciti a chiarire su quella piccola discussione che avevamo avuto ieri. Quando è tornata da lavoro non mi ha rivolto la parola, a cena nemmeno e dopo aver messo a letto Tobìa è andata subito a dormire, senza degnarmi di uno sguardo.
Ormai quando sono entrato in stanza stava già dormendo e allora mi sono addormentato pure io dopo un po' di tempo.
In questo momento ci stiamo dirigendo verso l'uscita. I genitori di Chloe sono già arrivati e di conseguenza credo che sia già qui anche mio padre. Ieri sera non mi ha fatto sapere più niente ma quasi sicuramente Catherine e Chris non hanno rifiutato l'invito di Erick perciò dovrò averlo tra i piedi anche oggi.
Prima ancora di uscire fuori sento squillare il telefono e quando lo afferro mi fermo.
<<È tutto ok Dylan? Chi è?>> chiede Chloe fermandosi affianco a me.
<<È mio padre>> rispondo.
<<Rispondi pure, i miei genitori non hanno fretta>> replica.
<<È qui fuori>> lei corruga la fronte e deduco che abbia bisogno di spiegazioni.
<<Ieri quando te ne sei andata in quel modo mi sono reso conto di aver sbagliato, così ho chiamato mio padre e abbiamo parlato. Gli ho comunicato che saremmo tornati a Los Angeles oggi e che, se tua madre e tuo padre volevano, poteva venire loro qui in aeroporto per venirci a prendere>> confessa.
<<Seriamente!!!???>>.
<<Si>> ammetto.
Lei si avvicina a me e mi bacia.
<<Sono contenta>> sussurra sopra le labbra.
Tobìa ci guarda e subito mi tira una manata in bocca. Chloe scoppia a ridere e si allontana.
<<Ei>> lo guardo male e gli afferro la manina.
<<Mi ha fatto male>> dico alla mia ragazza.
<<Evidentemente è geloso>> risponde lei scrollando le braccia.
<<Sì ma sei la mia ragazza e posso baciarti quanto voglio>> le ricordo.
<<Sì ma questo lui non lo sa perché è un bambino Dylan e se ancora tu non te ne fossi accorto non può capire determinate cose>>.
<<Hai ragione pure te>>, sospiro e poi tutti e tre usciamo fuori.
Appena varchiamo l'uscita sentiamo urlare un gruppo di persone.
Mi giro alla mia sinistra e vedo quel trio.
Catherine, Christopher ed Erick.
<<Eccoli>> faccio notare a Chloe.
Lei si gira e la madre subito gli va incontro.
Mi avvicino lentamente pure io tenendo in braccio Tobìa e poi mi fermo quando mi ritrovo davanti queste due.
<<Mi sei mancata tanto>> le dice la madre.
<<Anche tu mamma>> replica la figlia.
Catherine porta lo sguardo su di me e qualche secondo dopo si stacca dalla figlia.
Si avvicina e mi lascia un bacio sulla fronte.
<<Ciao Dylan>> mi accarezza entrambe le guance e poi prende in braccio suo nipote.
Rimango sbalordito da quel gesto materno ma decido di non darlo a vedere.
<<Amore ma quanto sei cresciuto?>>.
Anche Chris, dopo aver salutato la figlia, si affianca alla compagna e inizia a fare dei complimenti a Tobìa.
Con la coda dell'occhio vedo che Chloe e mio padre si stanno abbracciando.
Entrambi mi fissano ma io continuo a guardare altrove.
<<Bentornato>> dice mio padre avvicinandosi.
<<Grazie>> replico freddo.
<<Com'è andato il viaggio ragazzi?>> chiede Smith dandomi una pacca sulla spalla.
<<Per tua figlia bene e anche per tuo nipote, mentre io mi sono annoiato a morte e ho pure ricevuto un calcio nelle parti basse>> confesso.
<<Da chi?>> chiede lui.
<<Da Tobìa>> rispondo.
Lui ridacchia e poi scuote la testa.
<<Preferite andare a casa ragazzi? Immagino che sarete stanchi e che vogliate passare un po' di tempo assieme>> aggiunge Catherine.
<<Io avrei bisogno di una doccia però...>> mi giro verso di Chloe e quando annuisce continuo a parlare per poi dire: <<Io e Chloe stavamo pensando di invitarvi stasera per cena a casa nostra>>.
<<Tutti e tre ovviamente>> affermo girandomi verso mio padre. Lui mi sorride nell'immediato e nei suoi occhi leggo la felicità che sta provando in questo momento.
<<Io accetto molto volentieri>> replica il mio donatore di spermatozoi.
<<Sì anche noi, sempre se non siamo di disturbo ovviamente>> dice Smith.
<<Ma no papà che dici!! Lo sai che non siete mai ti disturbo, né tu né la mamma e nemmeno lei signor Walker. Abbiamo voluto fare questa cena perché dovremmo annunciarvi una cosa e aggiornarvi su un bel po' di cose che sono successe>> spiega Chloe.
I nostri genitori si guardano e poi Catherine dice: <<Si effettivamente pure noi abbiamo da parlarvi di una cosa importante, ma vuol dire che aspetteremo stasera per parlarvene>>.
<<Bene perfetto, allora adesso andiamo?>>.
<<Certo, prima le signore>> dice Smith facendo andare avanti Catherine e sua figlia.
Tutti e cinque saliamo in macchina, dove entriamo a malapena, e poi partiamo per tornare a casa nostra.

Nothing more 5 || amore incondizionato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora