Capitolo 13

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"Secondo me non è poi così grave dai!" Disse Zayn rivolgendosi a Louis.
Eravamo a cena da Lou, ed era scoppiata una discussione tra lui ed El. Lei era uscita con un suo amico e non aveva detto nulla a Louis, lui se l'era presa dicendole che poteva avvisarlo e lei si era difesa affermando che non può dirgli ogni suo spostamento. Io non avevo spiaccicato parola, non volevo mettermi in mezzo, ma era ovvio che io dessi ragione ad El, non aveva fatto nulla di male e la reazione di Louis era stata eccessiva.
"Si invece! Lei non mi avvisa mai di nulla. Poi, chi cazzo è questo tuo amico? Questo Mark? Da dove è uscito fuori!"
No avevo mai visto Lou tanto arrabbiato, in realtà non l'avevo mai visto arrabbiato, era sempre allegro ed esuberante e quella era una versione di lui che non conoscevo.
"Visto che mi stai urlando addosso davanti a tutti i nostri amici, perché non chiediamo a loro cosa ne pensando?" Disse El, ricevendo uno sguardo nervoso da parte di Louis.
Perrie alzò le mani e liquidò tutti dicendo che doveva andare al bagno, avrei voluto seguirla, ma l'aria era talmente tesa che mi riusciva difficile anche solamente muovermi. Eravamo tutti abbastanza a disagio.
"Io non voglio essere messa in mezzo! Non chiedetemi nulla" disse Sophia, gli altri ragazzi restarono zitti e El concentrò la sua attenzione su di me.
Mi guardava con sguardo supplichevole e io avevo le parole pronte ad uscire fuori ma non volevo assolutamente fomentare altre discussioni.
"Nessuno risponde perché hai torto marcio" sentii dire a Louis, perché stava dicendo tutte queste cattiverie davanti a noi? Non capiva che El si stava sentendo solo profondamente a disagio? Una scia di nervosismo mi attraversò la spina dorsale, e non resistetti più.
"Io veramente penso che El non abbia fatto nulla di male" dissi di botto attirando tutti gli sguardi su di me. Louis mi guardò leggermente arrabbiato e El invece mi sorrise, come a ringraziarmi.
"In fondo non può avvisarti su ogni cosa che fa, è ovvio che anche lei deve avere i suoi spazi. Penso dovresti fidarti e basta"
Sentivo lo sguardo di Niall fisso su di me
"Lou, lei le da ragione perché è la prima a comportarsi così! Vero?" Disse Niall.
Era stato nervoso tutto il giorno e ora stava solo buttando su di me il suo nervosismo.
"Come?" Chiesi voltandomi, sperando di aver capito male.
"Hai sentito benissimo! Anche tu fai così, fai spesso quello che ti pare e non mi stupisce che la difendi così."
Non risposi, non volevo litigare davanti agli altri, a me non piaceva fare quello che stavano facendo Louis ed El. Strinsi i pugni e sospirai, tentando di calmare la mia voglia di prenderlo a pugni. Perché mi stava dicendo quelle cose?
Vidi Harry capire che stavo per scoppiare e intervenne subito
"Ragazzi, basta! Ci state mettendo tutti a disagio. Parlatene dopo, per i fatti vostri" ringraziai Harry mentalmente e feci un sospiro.
Vidi Niall allontanarsi dalla cucina e lo seguii, andammo nel salone e lui si appoggiò al pianoforte, premendo una nota che rimbombò su tutta la stanza. Poi mi fissò e io lo guardai attentamente, i suoi occhi azzurri non mi dicevano nulla questa volta, non riuscivo a leggerli.
"Che ti è preso?" Dissi avvicinandomi a lui
"Mi sono solo reso conto che tu hai sempre fatto come El!"
"Non capisco che ti prende, sul serio"
"Non mi prende nulla" disse come se non mi stesse prendendo sul serio
"Ma davvero? Io penso che tu sia incazzato per i fatti tuoi e che te la stia prendendo con me"
"Può essere!" Affermò lui
"Penso che ne parleremo a casa" dissi voltandomi
"Se mi andrà di parlarne" continuò lui
Mi avvicinai a lui e lo fissai negli occhi, reggeva il mio sguardo, ma quello lo faceva sempre, ero sempre io che alla fine abbassavo gli occhi perché quei suoi occhi azzurri mi facevano sempre, in qualche modo, uno strano ed inspiegabile effetto.
"Spero per te che ti andrà Niall!" Dissi andando poi via da quella stanza, non ricevendo nessuna sua risposta.
La serata fu ovviamente, pessima, l'aria era tesa e insopportabile! Il ritorno a casa fu silenzioso, in auto si sentivano solo i nostri respiri.
Quando arrivammo a casa sua, lui si indirizzò verso la camera da letto e io restai in cucina osservandolo mentre saliva le scale con quella sua strana e solita andatura.
Serrai le mascelle e provai a stare calma. Che cosa gli era preso? Presi un bicchiere d'acqua e lo bevvi lentamente, pensando a come comportarmi. Sapevo che era nervoso per il lavoro ma non mi sarei mai aspettata un atteggiamento del genere.
Salii le scale e lo trovai già steso sul letto.
"Vado a casa mia" dissi io avvicinandomi al mio lato del comodino per prendere le chiavi del mio appartamento.
"Almeno mi stai avvisando. Di solito fai di testa tua"
Sentii la mia ira esplodere, e non riuscii più a trattenermi.
"Mi spieghi che ho fatto? Che c'è non ti vado bene solo perché non ti chiedo il permesso per ogni cosa? Cosa vuoi una fidanzata o una bambolina che accetti ogni tua volontà? Dimmi, Illuminami" dissi urlando
Lui si alzò dal letto e mi raggiunse
"È meglio se vado a dormire nella stanza degli ospiti, ti lascio il letto!" Disse allontanandosi, lo bloccai da un braccio e lo feci voltare
"Tu non sei arrabbiato sul serio con me Niall! Sei solo incazzato per i fatti tuoi e te la prendi con me. E a me questo non va bene!"
"È così che sono fatto!" Disse a un centimetro dalle mie labbra
"Lo so che sei fatto così"
"Meglio!"
"Sai che ti dico, fottiti" cercai di allontanarmi
"Dove vai?" Mi chiese
"A casa mia!"
"A piedi?"
"Sono problemi miei, ora come ora"
"Tu dormi qui!" E il suo tono era intransigente, poche volte avevo sentito quel tono di voce. E pensai a come fosse facile per lui sottomettermi in questi casi, quando usava quel tono di voce che stava a indicare un ordine che avrei dovuto eseguire senza "se" o "ma", normalmente avrei urlato contro qualcun altro, dicendogli che con me non doveva usare quel tono, ma con lui era diverso, mi piaceva quando mi parlava così, o semplicemente mi sottometteva ogni volta che era furioso.
Non risposi e mi voltai per andare in bagno. Sentii sbattere la porta, segno che era andato a dormire. Mi cambiai e mi buttai sul letto. Era da un sacco che non dormivo da sola. Mi misi dal suo lato, avevo bisogno del suo odore.

We never go out of style (Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora