Atipicamente da quello che era il solito clima della metropoli, il sole quest'oggi batteva forte e radioso sulla città, e, in particolar modo, incideva ancor più veemente sulle eterne mura dell'Università di Chicago.
Presentava, nella sua conformazione e struttura, un variegato numero di stili, talvolta contrastanti tra di loro. L'ornamento predominante era quello che si rifaceva ad un'epoca remota, quasi medievale, di strutture complesse e solide, forti e robuste. Piuttosto grigiastre e malinconiche, che, fortunatamente, venivano bilanciate dalle mastodontiche e verdi querce, che divoravano il pallore degli edifici. L'intero complesso generava armonia visiva e una pace dei sensi non indifferente, il posto ideale per studiare e sviluppare la propria forma mentis.
L'interno non era per niente fedele all'antica sacralità di quanto appena descritto. Se l'esterno era il Medioevo, l'interno era il futuro dei futuri. C'erano computer e apparecchi tecnologici di ogni genere ed età, utili per delle ricerche celeri ed appurate.
Insomma, fu in questo contesto così all'avanguardia che Hope conobbe due delle sue più care amiche le quali, come loro solito, la stavano attendendo all'entrata del Campus.
Solitamente l'istruzione di un vampiro viene affidata ad un altro vampiro, e così era per Marcus. Ma si sa, Hope è Hope e, talvolta, vuole anche una vita normale.
<<Ehi rossa! Era da un po' che non ti si vedeva in giro. Che fine avevi fatto?>> domandò Clary, lasciando abbassare leggermente i suoi occhiali per squadrarla meglio.
<<Niente...Ho avuto da fare.>> Disse schietta, distogliendo lo sguardo. <<E comunque, trovo il tuo vestitino veramente delizioso.>> alludendo a Kate.
<<Grazie, l'ho preso da Forever 21. Magari qualche volta posso prestartelo!>> replicò felice Kate, saltellando e battendo le mani.
<<No, magari puoi prestarlo a Clary, che ha un certo fascino per i vestiti di merda.>> Rispose seria, lasciando interdetta l'amica che ormai si era abituata alle frasi provocatorie della rossa.
Clary, amica di tante avventure e sventure. Per Hope era la più bella tra le belle, e si poteva forse darle torto? Alta, classico fisico scolpito dalla pelle leggermente olivastra, capelli neri come la pece e occhi altrettanto neri, fantastica, peccato solo per il poco gusto della moda. Ragazza precisa in quello che fa, ha avuto sempre un'educazione ferrea dalla parte dei genitori con i quali condivide un bel rapporto.
Kate, sono amiche da poco, ma con lei si è subito creato un rapporto "speciale". E' piuttosto bassa per la media femminile americana, bionda con occhi azzurri, peccato pecchi ogni tanto di perspicacia. Ha un bel rapporto con la madre, lo avrebbe avuto anche con il padre se non fosse morto in circostanze misteriose.
Le tre si diressero dunque in classe, dove le attendeva il Professor Buccacci, italo-americano, brillante studioso di storia, talvolta piuttosto egocentrico.
<<Siete in ritardo, per l'ennesima volta.>> Disse ridacchiando goffamente e tossendo, forse per la propria spiccata robustezza, lasciandosi andare ad una rapida occhiata dei glutei delle tre.
<<Dannato maiale...>> sussurrò tra sé e sé Hope, ripudiando quell'essere senza il minimo rispetto.
<<Ha detto qualcosa, signorina Darwell? Ohoh...Sono certo che voleva parlarmi dell'illuminismo francese, dico bene?>> chiese malignamente il professore.
<<Sicuramente saprei parlane meglio io, che lei.>>
<<A chi si ispirarono autori come Voltaire e Montesquieu?>> Domandò Mr.Buccacci.
<<Alla filosofia inglese fondata sulla ragione empirica, elementi essenziali del pensiero di Locke o Newton, professore.>> Rispose convinta con un certo ghigno la rossa.
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Odi et Amo - Il risveglio
FantasyGuardati attorno, rifletti. Ti trovi nella tua stanza, in procinto di leggere qualche bella storia su wattpad. Pensi di essere al sicuro, magari sei perfino sotto le tue calde e comode coperte. Se vuoi continuare a provare ciò, fermati qui, fallo. P...
