ˢⁿᵘᶠᶠ ~ ᴿʸᵒᵐᵉⁿ ˢᵘᵏᵘⁿᵃ

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Anime: Jujutsu Kaisen.
Personaggio: Riyoomen Sukuna.
Tipologia: Angst.
Parole: 2648.
Info: Sta sera sono presa bene, si, mi piace scrivere cose di questo tipo, sono strana lo so.
Info2: Come sempre vi lascio la canzone qui sopra se volete ascoltarla.

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Come sia iniziata la nostra storia non lo sa nessuno di preciso, però è iniziata e io non avrei potuto avere privilegio più grande.

Forse c'è chi potrebbe prendermi per pazza, eppure io un'amore come il tuo sono sicura di non poterlo trovare da nessun'altra parte. Chi l'avrebbe mai detto che una maledizione potesse innamorarsi? Io non l'avrei mai pensato, eppure.

Ricordo bene la sensazione di ansia che ho provato la prima volta che tu e il tuo contenitore mi siete piombati davanti. In quel momento ero ben consapevole della fine che mi si presentava davanti, insomma, dentro di me si trovava una delle tue dita, cosa che, ovviamente rivolevi indietro, come biasimarti, infondo quei pezzi erano parte della tua forza, oltre che del tuo corpo.

Per quanto io potessi vantarmi della mia forza da maledizione di livello speciale, tu eri comunque il Re indiscusso, tanto che hanno dovuto farti a pezzi prima di poterti mettere fuori gioco, almeno finchè il tuo corpo non sarebbe stato "ricostruito" dai pezzi a te mancanti.

Eppure, in quel momento avevo visto chiaramente la morte presentarsi davanti ai miei occhi, sapevo di non avere scampo da essa, era li, in piedi davanti a me e anche se non si presentava con quella sua tunica nera e la falce, ma aveva una stupida divisa scolastica e dei capelli rosa, sapevo che se avessi voluto sopravvivere avrei dovuto combattere.

Per quanto ne sapevo, di me si diceva che ero il livello speciale più pericoloso tra tutti. Si perchè non apparivo come un semplice mostro, no. Con me il destino ha deciso di giocare sporco, regalandomi l'aspetto simile a quello di una bambola, quasi potevo somigliare ad una Geisha. Pelle chiarissima, occhi sottili e scuri, labbra sottili e sempre coperte da uno strato di rossetto rosso, capelli corti fino al mento neri come la pece, un Hitaikakushi posto sopra questi e un kimono bianco e rosso, di cui non potevo liberarmi.

A differenza tua, i miei tatuaggi, avevano un senso totalmente diverso dai tuoi. Sul mio corpo, tatuaggi rosso sangue, rappresentavano le preghiere inespresse, represse, inesaudite. La maschera che usavo solitamente in battaglia, era bianca e sopra di essa c'era raffigurato un occhio, l'occhio di colei che tutto vede, e anche quest' ultimo era rosso.

Insomma, una bambola in tutto e per tutto.

Con l'aspetto da bambina e la furia di un demone. Ironico no?

Più vi guardavo stare fermi davanti a me, più sapevo che per me non ci sarebbe stata alcuna possibilità, quindi, perchè non accelerare il tutto sferrandovi un attacco?

Inspirai profondamente e mi lanciai all'attacco, con la mano sinistra che reggeva la maschera davanti al mio viso e la mano destra che, con l'aiuto della mia forza demoniaca, materializzava la mia katana, manipolatrice dell'acqua.

Inutile dire che ti sfiorai di qualche millimetro, il tuo recipiente era davvero forte, la nomea che si era fatto in mezzo a noi maledizioni era quella del "Discepolo di Sukuna, colui che non può essere toccato". Difatti io non riuscii ad attaccarlo neanche dopo una molteplice serie di attacchi, sferrati da più punti, usando più strategie possibili.

Poi toccò a lui. Sembrava che in tutto questo tempo, il suo evitarmi, gli fosse servito a studiarmi, cercando di capire al meglio come potermi colpire mortalmente in una sola mossa. E mi colpì, in pieno petto. Sentii il mio cuore rompersi, il sangue iniziò a colare fuori dalle mie labbra, le mie gambe cedettero.

Il ragazzo dai capelli rosa, dopo quell'attacco si allontanò da me, stava li a qualche passo di distanza, a guardarmi come un sadico, aspettando la mia inevitabile morte.

Jujutsu Kaisen - One shot.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora