Capitolo 2.

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Torno a casa e c'è Filippo sul divano.
<<Dov'è la mamma?>> chiedo a Filippo.
<<Sta finendo delle cose in ufficio. Scommetto col suo capo>>dice facendo un segno con la mano.
<<Ma smettila. Lei non farebbe mai una cosa così a papà>>
<<Hai ragione. Ma si sono separati già da quasi un anno. La mamma ha diritto a rifarsi una vita>>
<<Hai ragione anche tu. Che mangiamo? Sono piuttosto affamata>> dico ridendo.
<<Ordiniamo del sushi?>> propone lui
<<Si dai, é da un po' che non lo mangio>>

Finita la cena, torno in camera mia a finire dei compiti. Mi sveglio alle 3 con la saliva sui libri e il rumore di una porta che si chiude. Sento Filippo parlare.
<<Ti sembra questo l'ora di tornare a casa?>> dice Filippo
<<Lo so, ma ho dovuto finire delle cose col capo e poi ha voluto offermi qualcosa da bere>>
<<Si va be, tutte balle. Eva ci sta male. Ha detto che tu non faresti mai una cosa così a papà e cose del genere>>
<<Senti ne riparliamo domani mattina?>> dice mamma mentre si toglie il cappotto, tacchi e si slega i capelli scuri raccolti.
<<No. Dimmi una cosa. Ti stai innamorando del tuo capo?>>
<<Senti Ferrero é...>>
A quel punto chiudo la porta e vado nel letto.
Non mi va di ascoltare nient'altro. Alla fine la vita é di mamma, io non ci posso fare nulla e se vuole amare qualcun altro al posto di papà, lo accetterò.

É mattina e visto che oggi scuola non c'è, andiamo a fare shopping e dalla estetista per prepararci al meglio per stasera.
H&M, Bershka, Stradivarius, Zara, chi più ne ha più ne metta e infine estetista.
In conclusione andiamo anche in un negozio di cosmetici, perché Clara deve prendere degli ombretti.
<<Salve, come posso aiutarvi?>> dice la commessa.
<<Vorrei degli ombretti, ma visto che non mi trucco spesso, vorrei un aiuto>>
<<Non ti preoccupare. Seguimi e dimmi se ti piacciono questi>>
<<Allora visto che hai dei bellissimi occhi azzurri e capelli mori, ti consiglio una palette di ombretti oro e marroncini. E' una occasione importante?>> continua lei.
Ci guardiamo e diciamo in coro <<Abbastanza>>
<<Allora questa é perfetta>>
<<Anche tu hai bisogno degli ombretti?>> dice rivolgendosi verso di me.
<<Oh, no grazie mille. Ho già qualcosa a casa>>
<<Sei sicura? Perché con i tuoi occhi verdi e capelli scuri potrei farti uno sconto su questa palette>> dice indicandone una.
<<No no grazie>> dico imbarazzata.
<<Va bene...allora solo questa giusto?>> dice alla cassa.
<<Si>> dice Clara pagando.
<<Perché non l'hai presa quella palette?>> mi chiede Clara una volta uscite dal negozio.
<<Perché non mi serviva e anche perché non ho più soldi>>
<<Ma te li prestavo io!>>
<< No tranquilla, non ti preoccupare>> dico un po' triste
<<Eva, che succede?>> dice seria
<<Niente tranquilla>>
<<Sei la mia migliore amica, ci conosciamo da quando avevamo 3 anni, a me puoi dire tutto>>
<<Ieri sera tardi é tornata mia madre a casa e si era "inventata" che il capo le aveva offerto da bere e io ho paura che si possa innamorare e che si dimentichi di papà>>
<<Come può dimenticarsi di tuo padre? Lui é tuo padre e sono stati sposati per 13 anni. Non può dimenticalo, fidati. Se no, prova a parlare direttamente con lei e chiederle delle spiegazioni>>
<<Grazie>> dico abbracciandola.

Entro in casa con le mille buste e c'è mamma che sta cucinando.
<<Ciao tesoro, che avete preso?>> dice sorridendo
<<Mamma, posso farti una domanda?>> chiedo seria.
<<Certo. Cosa vuoi sapere?>>
<<Tu e Ferrero avete una relazione?>>
<<Ma no tesoro>> dice lei avvicinandosi a me.
<<Ieri ho fatto tardi, perché abbiamo parlato a lungo per una riunione che dovremo fare tra circa 7 giorni>>
Sospiro e mi calmo.
<<A New York>> aggiunge lei.
<<Cosa?!>> dico scioccata.
<<Cosa a New York?>> chiede Filippo arrivando in cucina.
<<E quanto dovreste stare lì?>> chiedo io
<<Una settimana. Ma io vorrei portarvi con me>> aggiunge lei.
<<Mamma noi abbiamo scuola>> dico io
<<Lo so. Ma non posso lasciarvi qui da soli per una settimana>>
<<Ci sono Emma e Claudio>>
<<Lo so, ma i genitori di Clara non possono badare anche a voi>>
<<Io andrei>> dice Filippo
Mi chiudo in camera e dopo 5 minuti torno in cucina.
<<Va bene ci sto. A patto che io e Filippo stiamo in stanza con te. Non voglio il tuo capo in stanza con noi>> dico sorridendo.
<<Ma secondo te!>> dice ridendo
Mando un messaggio a Clara se possiamo vederci stasera per prepararci insieme per la festa.
Nel pomeriggio studio un po' e poi inizio a prepararmi per la sera. Metto il mio vestito rosso, degli orecchini e tacchi.
Bussano alla porta.
<< Clara entra, la porta é aperta>>
<<Buonasera>> entra Clara con il suo bellissimo vestito nero e tacchi.
<<Clara ma sei una favola!>> dico io guardandola
<<Ma ti sei vista?! Tu non sei da meno!>>
Ci trucchiamo e iniziamo a chiacchierare.
<<Senti ho parlato con mia madre e ha detto che tra circa una settimana ha una riunione a New York>>
<<Qual é il problema?! Potete stare da noi tu e Filippo!>> dice lei mentre cerca di sfumarsi l'ombretto.
<<Lei dice che vorrebbe che andassimo anche noi>>
<<Capisco...che fortuna però! É sempre stato il mio sogno visitare New York! Per quanto tempo starete?>>
<<Una settimana>>
Spunta Filippo alla mia porta.
<<Eva a che ora devi essere l...ciao Clara>> dice rimanendo imbambolato per un po' di secondi
Tossisco per farlo ritornare alla realtà <<Alle otto>>
<<Sbrigati che se no come al solito fai tardi!>> dice lui.
<<Per me Clara, tu, puoi anche rimanere>> dice Filippo.
<<No grazie, se no facciamo tardi>> dice sorridendo prendendomi sotto braccio per uscire.

Chiamiamo un taxi per andare a casa di Giulia.
Sul giornalino c'era scritto che era l'attico dell'Hotel Grande e infatti il taxi ci ha lasciati davanti...più che grande era infinito.
Saliamo con l'ascensore, arriviamo e c'è un sacco di gente molto elegante, con calici di spumante, che parla tra di loro. Appena entriamo arriva Giulia verso di noi.
<<Ciao! Come state?!>> dice abbracciandoci, anche se non ci parliamo dalla 1^ media.
<<Bene grazie, bella festa!>> dico io
<<Grazie! Belli i vostri vestiti! Di chi sono?>>
Ci guardiamo e sorridiamo imbarazzate. Un ragazzo tocca la spalla di Giulia e le dice qualcosa sottovoce.
<<Scusate>> dice andando via.
<<Figurati, nessun problema>>
Prendiamo anche noi dei calici di spumante, posti sul banco bar, inserito in un lato della stanza.
<<Eva! Alla fine sei venuta! So che non ti piacciono tanto queste cose troppo snob>> dice Riccardo abbassando la voce.
<<Ciao! Come siamo vestiti eleganti! Credo che l'ultima volta io ti abbia visto così elegante... é stato alla comunione!>> dico ridendo <<Si, comunque alla fine siamo venute, anche perché se no a casa ci annoiavamo>>
<<Capisco>> dice sorridendo.
<<Oh, scusa se non mi sono ancora presentato. Sono Riccardo>> dice rivolgendosi a Clara.
<<Molto piacere, Clara>> dice lei sorridendo.
Andiamo al bar a bere dei martini che che stava offrendo e ci mettiamo a parlare del più e del meno. Clara nel mentre ordina altri drink.
Arriva mezzanotte Clara mezza bronza e Giulia decide di fare un discorso.
Giulia picchietta il calice per attirare l'attenzione e dice <<Vi volevo far sapere che tra due giorni faró io debutto in società>> dice sorridendo.
Tutti applaudono, Clara che non si regge in piedi, io che cerco di lamentarmi sotto voce per il male ai piedi e Riccardo che ride guardando la scena.
<<Grazie per essere venuti>> dice.
<<Vi accompagno a casa?>> dice Riccardo.
<<Oh no, non preoccupare>> dico prendendo Clara sotto braccio.
Clara mi dice nell'orecchio che potrebbe vomitare da un momento all'altro. Guardo Riccardo con il terrore negli occhi, capisce al volo e prende anche lui Clara sotto braccio e ci avviamo verso il taxi.

<<Allora...hai fatto nuove conoscenze stasera, oltre noi?>> chiedo a Riccardo salendo nel taxi.
<<Si un certo Alex, Giulia ha iniziato a flirtare con me e Marco, credo si chiamasse così>>
<<Ottimo>> dico io.
<<Stai benissimo con questo vestito>> dice lui.
Io arrossisco un po', Clara si avvicina e urla <<Visto che ha una cotta per te?>>
<<Scusala non sa quello che dice>> dico imbarazzata.
<<Ti devo dire una cosa...veramente io non ti ho mai scordata dal giorno in cui mi sono trasferito...e quando ti ho rivista a scuola, dopo tutto questo tempo...non so, ho sentito qualcosa di strano nello stomaco>> dice ridendo.
<<Sei gentile ma...io mi sto sentendo già con qualcuno>> dico afferrando di nuovo sotto braccio Clara per scendere dal taxi.
<<Ci vediamo a scuola>> dico salutandolo.
Il taxi riparte e Clara mi dice sbronza come non mai <<Ma tu non ti stai sentendo con nessuno>>
<<Non volevo illuderlo e poi non sono sicura che mi piaccia, ma penso di si>> dico sorridendo.
<<Avevo ragione io!>> dice urlando e barcollando.
<<Menomale che domattina non ti ricorderai nulla>> le dico.
<<Fai piano che se no svegli tutti>> dico aprendo la porta di casa e portandola in camera sua.
Spunta Jack sulla porta della camera.
<<Hey mi hai spaventata!>> dico io sottovoce.
<<Sei bellissima...>> dice lui.
<<Grazie>> dico quasi arrossendo.
Andiamo in cucina e iniziamo a parlare.
<<Perché sei tornato a casa dall'università?>>
<<Sinceramente non so lo so...un po' perché giurisprudenza non faceva per e un po' perché devo trovare me stesso. Ho deciso di prendermi l'anno sabbatico>>
<<Capito, sinceramente nemmeno io so cosa fare dopo la scuola...>> dico io.
<<Beh sicuramente so cosa voglio fare adesso...>> dice Jack avvicinandosi a me.
<<Jack...ti ricordi cosa avevamo detto prima che tu partissi per l'università?>>
<<Che ero il migliore a letto?>> dice sorridendo
<<No, cioè anche, ma avevo detto anche, che tra noi non c'era e non ci sarà niente>>
<<Ah quindi era solo attrazione fisica?>> dice mettendo la mano sul mio fianco.
<<Già..>> dico quasi balbettando.
Non posso stare da sola con questo ragazzo, non mi fa ragionare.
<<Senti Jack, é tardi e devo rientrare a casa>> dico ritornando alla realtà
<<Sei sicura? Se vuoi rimanere, il mio letto é spazioso>>
<<Jack...buonanotte>> dico sorridendo e uscendo di casa.
Entro a casa e non faccio in tempo neanche a mettermi il pigiama, che mi addormento sul letto.

Tutta colpa di New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora