<<Hai intenzione di rimanere qui a piangerti addosso o vuoi fare qualcosa?>> cercai di dire qualcosa di sensato, che fosse anche comprensibile, ma non ci riuscii. Ero andata solo una volta in giro con lui e soltanto perché mi voleva salvare da un pazzo, ma questa volta era diverso e non capivo il perché, ma mi aveva invitata con lui.

<<Allora, dove vuoi andare?>> restai in silenzio guardandomi le Vans. <<Ti serve una doccia dopo allenamento. Puzzi. Andremo a casa mia e se dopo non c'è niente da mangiare andremo in un qualche fast food>> finalmente trovai il coraggio di parlargli. <<Senti Logan, no. Voglio andare a casa mia da sola>> lui sembrò non ascoltarmi. <<Mi hai sentita? Vado a prendere le mie cose e vado a casa mia>> si girò di scatto verso di me. <<E come vorresti andare a casa? Da sola a piedi? Va bene, fatti pure prendere sotto!>> cercai di protestare ancora una volta, ma Logan si incamminò verso la sua Mustang nera. Fece il giro e si sedette al posto di guida. Accese la macchina e mi urlò <<Muoviti, oppure ti lascio veramente a piedi>> corsi verso la macchina e quando mi sedetti, partì a tutta velocità.

Imboccò varie strade a me sconosciute. Da quando vivevo lì ero dovuta solo andare a scuola, in palestra, a casa di Jordan, da Bud's e all'altra festa. <<Aspetta, andiamo a casa mia, tanto non c'è nessuno>> Logan stranamente acconsentì. Dopo avergli detto l'indirizzo, svoltò in una strada e si fermò davanti alla villa a quattro piani bianca, con le vetrate enormi dei miei genitori. Lui scese velocemente e io aprii la portiera. Presi il borsone e camminai dietro a lui per il vialetto, per poi arrivare davanti alla grande porta anch'essa bianca di legno.

Presi il mazzo di chiavi dalla tasca dei pantaloni, guardando attentamente tra tutte le chiavi delle varie case dei miei, quale fosse quella giusta. Logan mi fece notare quale fosse e mi prese le chiavi di mano per aprire la porta. Mi fece passare e poi la richiuse. Quella casa era una delle più belle esteticamente, anche se conteneva ricordi che facevano male.

C'era un lampadario di cristalli appeso e delle scale che si dividevano in due per andare ai piani superiori. A terra era steso un tappeto rosso e al muro c'erano vari dipinti, tutti comprati da mia madre. Logan sembrava stupito da tutto quello sfarzo.

<<E dovresti essere normale? Mi sembri no ricca, di più>> alzai gli occhi al cielo. <<Perché tu sei superficiale e vedi solo il peggio delle persone, non vai in profondità, altrimenti non diresti che sono una persona soltanto ricca. Pensaci>> rimase perplesso. <<Io mi vado a lavare in camera mia, sono al piano di sopra. Non ti conviene rubare, anche perché ci sono telecamere ovunque e ti farei arrestare. Fai pure un giro se vuoi>> annuì. <<Non rubo niente anche perché non saprei come ripagarti se non facendoti da schiavo per sempre>> mi disse lasciando perplessa me questa volta. <<Scusa, ma in che senso non sapresti come ripagarmi? Hai una Mustang e tuo fratello ha la Tesla, non sono sicuramente macchine così economiche da pagare per un adolescente medio>> usò il suo tono sapiente. <<Questa volta sei tu la persona superficiale, ho si una Mustang, ma grazie al fondo di mio padre>> Logan cercò di dirmi impassibile, ma si vedeva che qualcosa non andava. Così non gli feci domande, ma mi limitai ad annuire e dirgli che sarei andata a lavarmi.

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