MI FAI BENE AL CUORE

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Mi bastano pochi minuti per rendermi conto che questo viaggio in Puglia sarà breve quanto folle. Il tragitto in auto è durato molto, ma il tempo sembra essere volato via. Per un po' ho dormito e quando mi sono svegliata, mi sono comportata come una bambina capricciosa e insopportabile finché Salvatore non mi ha fatto guidare la sua Porsche. È stato uno spasso! Lui era terrorizzato non so se per la sua incolumità o per quella dell'auto. Io guidavo come una matta spingendo il piede sull''acceleratore e la macchina correva sulla strada mentre il vento mi spettinava i capelli biondi. È stata una botta di adrenalina fantastica! Quando siamo arrivati alla villa, sono rimasta a bocca aperta. Alla faccia della casetta estiva ho pensato tra me e me. Il mio amico ha una proprietà che si estende su ben tre piani, è circondata da un immenso giardino ed è direttamente collegata al mare. Entro dentro con la forza di un uragano, mi fiondo al terzo piano e prendo la camera che si affaccia sulla terrazza. È enorme! "Fuori da qui! Questa è la mia stanza" urla il padrone di casa!" "Sorry, ma sei arrivato secondo!" "Non se ne parla proprio, Kristal." "Ti pregoooooo, è troppo bella questa camera." Ride e dice: "Per ora lascia pure qui le valigie, preparati e andiamo a cena. Dopo si vedrà!" E così abbiamo fatto. Siamo andati a cena in un ristorante spettacolare a picco sul mare. Abbiamo chiacchierato di tantissime cose e a mezzanotte gli ho dato il mio regalo: uno spettacolare colliere dorato con inserti di diamanti e un ciondolo dove ho fatto incastonare le sue iniziali. Lo ha indossato subito e non lo ha più tolto. Poi siamo andati a fare baldorie in un locale e al ritorno verso le 6:00 di mattina siamo crollati addormentati abbracciati sul divano. Ora sono le 12:00 di sabato e io sono ancora stesa qui mentre il mio amico prepara il caffè per entrambi. In due giorni, ho collezionato pochissime ore di sonno e sono sicura che le mie occhiaie parlano da sole, ma poco me ne importa. Sono in uno stato di perpetua felicità e buon umore. Poiché non ho dimenticato la faida con Salvatore a causa della bellissima stanza al terzo piano, sgattaiolo via dal salone silenziosamente. Salgo le scale con la delicatezza che mi contraddistingue e arrivata in quella che sarà a tutti i costi la mia camera da letto, caccio fuori tutta la roba di Salvatore, prendo la chiave, la uso per bloccare la serratura e poi me la infilo tra le tette. Quando sono soddisfatta, torno in salone. "Dove sei andata?" chiede il mio amico. "In bagno!" mento e poi mangiamo insieme. "Vogliamo andare a mare?" propongo e io annuisco contenta. "D'accordo, vado in camera a mettermi il costume. Kristal, la stanza al terzo piano è mia e per favore non parliamone più!" Io annuisco sorridendo. "Davvero ti arrendi così?" chiede incredulo. "Si! È casa tua questa e ovviamente decidi tu!" Si avvia al piano di sopra tutto soddisfatto. Io invece, poiché già ieri sera indossavo il costume visto che avevo intenzione di fare il bagno al chiaro di luna, sfilo gli abiti e li piego per poi appoggiarli sul divano. Poi stringo i laccetti della brasiliana e sistemo il reggiseno. Mi ammiro nello specchio e noto che mi piaccio moltissimo nonostante i chili in meno. Le mie forme riempiono perfettamente il costume e dopo mesi e mesi di duro allenamento riesco anche a vedere i primi muscoli. "Sei una strega!" urla il mio amico mentre scende le scale. "Kristal Harris non si arrende mai, dovresti saperlo. Io se voglio una cosa la ottengo e se lascio perdere significa che non ci tenevo poi così tanto." "Dov'è la chiave?" domanda. La tiro fuori dal costume e la poso sotto il mio vestitino. "Ho vinto e la stanza è mia." "Hai ragione! Ho portato le mie cose in un'altra camera al secondo piano. Ma tu me la paghi!" "Ah si? E come?" chiedo sfidandolo con un sorriso stronzo e un sopracciglio inarcato. Lui, per tutta risposta, mi si avvicina con fare da predatore. Io fuggo, ma alla fine lui mi afferra lo stesso e mi carica sulle sue spalle a testa in giù e con il culo per aria. Io mi agito e scalcio, ma lui stringe ancora di più la presa. Esce dal portone principale e si avvia verso il mare. Mi da anche uno schiaffo amichevole sul sedere il bastardo: "Verrai punita perché sei una bambina molto cattiva!" Io rido mentre lui a passo svelto si dirige sul retro dove si trova un ingresso secondario, la piscina e la discesa a mare. Io continuo a comportarmi come una pazza e provo anche a morderlo quando una voce gelida e incazzata mi congela: "Ma che bella coppietta che siete!" Alzo la testa di scatto e mi sposto i capelli di lato. L'allegria mi muore sul volto mentre il mio cuore ritorna nel ghiaccio. "Che cazzo fai tu qua?" domando incazzata, ma nemmeno scendo dalle spalle di Salvatore. "Sono stato invitato!" "Non da me!" rispondo. "E da chi allora?" domanda il padrone di casa. "Da me!" si fa avanti quell'altro coglione di Aiden e giustamente non mi risulta difficile capire da chi ha ricevuto l'invito lui. Deve essere stata quella strega della mia ex migliore amica. Che ipocrita del cazzo! Non mi guarda nemmeno in faccia mentre stringe il braccio del suo fidanzatino. Poi si fanno avanti le altre ragazze, le mie vere amiche e Lydia divertita chiede: "Ma perché stai in questa posizione?" "Questo rimbambito vuole fare non so che cosa perchè mi sono presa la stanza più bella!" dico e finalmente ricomincio a sorridere. "Ora ti faccio vedere io!" Un attimo prima ero sulle sue spalle e il secondo dopo il mio corpo è in aria e atterra in piscina. Il costume si sposta e prima di riemergere sono costretta a sistemarlo. La mia faccia vendicativa e incazzata dice tutto. Guardo Salvatore e lo sfido. Lui mi capisce al volo, ma dice: "Prima di giocare con te, devo mostrare le camere ai nuovi ospiti!" "Vabbene, ma metti la figlia di Satana, il suo fidanzatino stronzo e il Demonio quanto più umanamente possibile lontano da me." "Sarà fatto mia signora." Lo adoro perchè ci intendiamo al volo anche se comunque ieri sera gli ho parlato dei miei recenti problemi con Desiré e già sapeva quanto odio Aiden e Gabriele, perciò siamo apposto. I ragazzi seguono il padrone di casa nella villa e si guardano intorno meravigliati da tanta bellezza. Dopo qualche minuto di beata solitudine, Salvatore ritorna da me e ricominciano gli scherzi e i giochi. Ben presto tutti arrivano in piscina. Io mi diverto con le mie amiche mentre i tre Diavoli ci guardano da lontano e parlottano tra di loro. Lo sguardo di Gabriele pugnala e perfora la mia schiena nuda e lo sento più intenso che mai quando Salvatore o Emanuele mi sfiorano. Alle 14:00 circa indossiamo un copricostume e andiamo in un locale carino sulla spiaggia a mangiare. Quando torniamo bisogna preparare la casa per la festa. Le ragazze, tuttavia, sono stanche a causa del viaggio e decidono di andare a riposare. Io rimango sola con i maschi ad aiutare. Loro si occupano di spostare i mobili e portare in casa le cose pesanti, mentre io dirigo i lavori, preparo le decorazioni e organizzo il buffet. Stasera verrà costruito anche un piccolo palco e ci sarà sia un dj che qualcuno addetto all'intrattenimento degli ospiti. Sistemo e pulisco il giardino e la piscina. Posiziono le sdraio e chiudo a chiave le stanze private. Quando rientro in salone, sono pallida perchè Salvatore notandolo mi si avvicina e domanda: "Chiara Ferragni, ti senti male?" Alla domanda altre tre paia di occhi si voltano nella nostra direzione. "Un calo di zuccheri, credo! Mi porti un po' di acqua?" "Certo, ma tu sdraiati. Ragazzi, aiutatela, per favore. Tenetele i piedi alzati." I tre si attivano subito. Emanuele mi solleva e mi conduce fino al divano dove mi fa sdraiare mentre Aiden mi sfila le scarpe e poi mi tiene i piedi in aria. Gabriele, nel frattempo, rimane impalato e per un po' temo che dovranno stenderlo affianco a me. Anche lui è bianco come un cadavere mentre mi guarda li inerme. Salvatore ritorna in fretta e mi fa bere un po' di acqua fresca e mi bagna anche i polsi, la fronte e le caviglie. I minuti passano e io mi sento meglio. I ragazzi continuano i preparativi, ma non mi lasciano mai da sola. Sono le 18:00 e tra tre ore arriveranno i primi invitati. Non c'è tempo da perdere. Lentamente mi siedo sul divano e alla fine riesco anche a mettermi in piedi. Poiché ho recuperato le forze, chiedo aiuto ad Emanuele per appendere lo striscione con la scritta AUGURI SALVATORE. Per farlo, salgo su una sedia. Soltanto che mentre lo affiggo alla parete, un forte giramento di testa mi coglie e perdo l'equilibrio. Sono già pronta ad un forte impatto con il suolo, ma fortunatamente cado tra un paio di braccia calde e confortevoli. Sollevo il viso e piano piano metto a fuoco il volto del mio demone preferito. "Grazie!" sussurro. "Kristal, non puoi continuare così. Tu devi riposare!" Annuisco e lo prego di mettermi giù. "Non esiste! Ora ti porto in camera e tu non ti muovi dal letto per almeno un'ora." "Altrimenti?" lo sfido e lui come suo solito non si tira indietro. "Altrimenti ti ci chiudo dentro a chiave. Te lo giuro!" Non combatto più. Mi accoccolo tra le sua braccia e inspiro il suo odore. Saliamo al terzo piano ed entriamo nella mia suite. Fuori dalla porta ci ho messo il mio nome in modo che Salvatore non abbia la tentazione di rubarmela ancora. Gabriele mi adagia sul letto e lui si siede sul bordo. Io mi spoglio e in intimo, mi infilo sotto il sottile lenzuolo. Sciolgo anche i capelli che si sparpagliano sul cuscino. Cerco di rilassarmi, ma sono fin troppo consapevole del suo sguardo addosso. Riapro gli occhi e incontro i suoi azzurri come il ghiaccio che per tutto questo anno e mezzo non ho fatto che rievocare grazie alla memoria del cuore. I suoi polpastrelli ruvidi accarezzano i miei capelli biondi e fucsia, il mio viso, le mie labbra e il mio collo soffermandosi nel punto in cui si sente il battito cardiaco. "Quanto cazzo sei bella" sussurra. Penso che non volesse dirlo ad alta voce, ma io l'ho sentito e sorrido. "Puoi andare se vuoi. Prometto che non mi muovo di qui!" "E se non volessi andare via?" domanda e io contro ogni forma di logica e razionalità rispondo: "Allora rimani!" Mi sposto e gli faccio posto sotto le lenzuola. Lui mi guarda perplesso, batte le palpebre più volte e alla fine capendo che sono seria decide di cogliere al volo quest'occasione unica e irripetibile. Mentre si spoglia e si adagia al mio fianco io mi convinco che gli ho permesso di restare soltanto perché sono debole e ho bisogno di compagnia. Lui mette un braccio sotto la testa e guarda in alto. Il suo corpo è teso come una corda di violìno. Io, allora, compio una stronzata ancora maggiore rispetto a quella fatta qualche secondo fa. Mi avvicino, bacio il tatuaggio con il mio nome ancora impresso sulle sue costole e poso la testa sul suo addome piatto. Sorrido mentre lo cingo con le braccia e le gambe e sprofondo in un sonno beato mentre lui con le dita della mano massaggia la mia cute.

CUORE DI GHIACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora