Capitolo.VIII Dentro l'inferno

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Jennifer pov.

Un grande brivido percorse la mia schiena vedendo le grandi mura che coprivano il Campo dei Morti. La maggior parte dei miei compagni sembravano persi, come se fossero in un altro mondo. Gli occhi che fissavano il vuoto,  le gambe immobili e una bocca che sembrava chiusa con la cerniera.  L'unica cosa che si muoveva erano le mani,  alcuni di loro si mangiavano le unghie, altri invece le muovevano con rabbia. La tensione,  l'ansia ci stava uccidendo,   loro non sapevano cosa poteva succedere una volta dentro,  ma io si, perché questa tragica esperienza l'avevi vissuta tre anni fa. Intanto Oliver era seduto, forse era l'unico che stava Fermo e immobile ma i suoi occhi erano persi, smarriti dalla paura e dall'avvicinarsi della morte. Intanto i nostri pensieri vennero interrotti da Mr Phoeman guidato da un gruppo di uomini mascherati come sempre.

Mr Phoeman: La vostra permanenza qui è finita. Ora entrarete li dentro e giocheremo insieme ahahaha.

Alex: Io non entrerò nel tuo fottutissimo gioco. Brutto stronzo.

Oliver: Zitto alex, rispondendo così potrebbero farti del male.

Mr Phoeman: Infatti sarà così. Più rispetto.

Mr Phoeman ordinó a uno dei suoi uomini di sparare Alex e così fu. Alex era stato colpito  nella spalla da una pistola e cadde a terra gridando dal dolore.

Maria: Oh no Alex. Come stai ?

Alex: Cazzo che male. .

Mr Phoeman: Basta aspettare.  Fateli entrate nel campo dei morti.

Gli uomini mascherati ci presero e violentemente ci spinsero dentro il nuovo Campo. Appena dentro il cancello si chiuse,  ora potevamo solamente trovare una via di fuga dall'altra parte del gioco.

Ronald: Non possiamo stare qui. Chissà cosa ci attenderà.

Maria: Non possiamo camminare. Alex sta perdendo sangue.

Oliver: Te lo avevo detto di chiudere la bocca.

Jennifer: Io posso fermargli l'emorragia. L'ho imparato tre anni fa quando fui rinchiusa nel primo Campo dei morti.

Jack: Allora tu sai cosa si nasconde qui?  Quali misteri si celano e come uscire?

Jennifer: Scusa Jack, io non lo so. Questo campo è diverso rispetto al primo.

Lydia: Raga non possiamo stare fermi qui. Jenny cura la ferita ad Alex e incamminiamoci.

Così presi una benda,  e gliela legai nella spalla di alex, così almeno non perdeva più sangue. Appena medicata la ferita iniziammo a muoverci e guardando il posto notai che era molto diverso rispetto il primo. Già nell'aria si sentivano voci,  voci di disperazione,  un'aria fredda e infine vie e piccoli baracche, sembrava che formasse un villaggio  e la terra era già sporca di sangue. Tutto a un tratto sentimmo una porta di una baracca aprirsi, forse era stato il vento ma mi sbagliavo. Rimasi col fiato sospeso perché dei piccoli passi molto lenti provenivano da quella casa e così uscì e chiuse la porta. Era una donna dai capelli lunghi spettinati, una lungs veste cinese tradizionale, la faccia rovinata con piccoli tagli e gli occhi fuori dalle orbita.

Donna violentata: Oh quanti possono fare male gli uomini?  Sanno vedere solo sangue e cattiveria: Perché se la sono presa con me? Sono stata sempre una donna innocente ma si vede che non bastava a esserlo. Cosa mi hanno fatto? .

Wei: Non ti preoccupare non ti vogliamo fare del male.

Jennifer: Non ti avvicinare weiii!!

All'improvviso la donna scomparve,  e come per incanto apparí dietro a Wei accoltellandolo violentemente come carne da macello.

Jennifer: Dobbiamo scappare sennò ci ucciderà tutti.

Così iniziammo a scappare senza guardare dietro. Dopo una lunga corsa ci eravamo fermati,  la paura ormai aveva preso il sopravvento a tutti.

Leo: Cazzooo!! Cazzoo!!. Quella troia ha ucciso il mio miglior amico. Moriremo tutti!!. Esclamò in preda dalla paura.

Jack: Stai calmo!! Prendondoci di panico peggioriamo solamente la situazione!  Io non morirò in questo posto. Esclamò piangendo.

Dopo aver perso due professori, Chris e Wei  eravamo rimasti solamente in quattordici.  La situazione era più grave del previsto,  forse anche per me questa volta era giunta la mia ora. Cominciai a piangere in preda dalla paura e non mi fermai più.

Il campo dei morti (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora