36. New York

1K 38 6
                                    

L'amore.

Non dovrebbe esistere una definizione per questa parola, tutti dovremmo essere liberi di poter definire attraverso le proprie sensazioni l'amore in modo personale. Non creerebbe aspettative a nessuno che non l'ha provato e soprattutto renderebbe ancora più magico il momento.

Ogni cosa che ci circonda, ovunque, in tutti anche i più freddi. Tutti hanno bisogno di amore nella propria vita. Non sempre è facile, magari ti spezzano il cuore e ti metti lì, ad attaccare ogni pezzetto di cuore infranto che hai, e poi hai paura di innamorarti nuovamente perché sei stato tutto quel tempo ad aggiustarlo questo cuore rotto che non vuoi e non puoi permetterti di fartelo rompere nuovamente. Chi si innamora è coraggioso. Perché vuol dire che è consapevole dei sentimenti che prova, e vuole condividere queste emozioni meravigliose con la persona amata.

A volte non accettiamo i nostri sentimenti per paura di ricaderci, per paura di essere feriti ancora o semplicemente perché siamo spaventati dall'amore; chi non lo è dopotutto.

Ed era successo anche a me, avevo messo in una scatola chiusa tutti i sentimenti che provavo per Harry e mi ero imposta di non poter andare avanti con lui, mi ero buttata fra le braccia di Matthew perché forse con il tempo il bene sarebbe diventato amore. Ma a vent'anni non ci si può accontentare, si ha bisogno di un amore folle, amare alla follia l'altro questo è l'amore che desideravo.

Ero lì, nella mia stanza d'hotel, ero arrivata ormai da due ore a New York e speravo realmente nel mio lieto fine.

Certo non mi aspettavo arrivasse da un momento all'altro, era impossibile, letteralmente. Però speravo nel mio e vissero felici e contenti insomma, me lo meritavo.

Iniziai a disfare le valigie, sistemai tutti i vestiti cercando di perdere il più tempo possibile per evitare di pensarci troppo; dopo aver sistemato tutto nei minimi dettagli, constatai che si era fatto tardi così decisi di andarmi a fare un bel bagno caldo.

Dopo aver perso tutto il tempo che potevo perdere, per non pensare alla mia ansia, decisi finalmente di uscire dalla vasca da bagno, avvolsi il mio corpo nell'asciugamano e raggiunsi il letto della camera per prendere il telefono.

Ore sei e mezza, nessun messaggio e nessuna chiamata persa, nulla.

Sbuffai e mi sedetti sul letto.

E se non venisse?

Forse la lettera non l'ha letta.

O forse l'ha letta ma non gli interessa nulla, non vuole una relazione..

Quanti se e quanti ma, sarei impazzita prima del giorno successivo se avessi continuato così.

Mi alzai e decisa a non deprimermi, mi vestii e mi preparai rendendomi più presentabile, sarebbe stato meglio uscire e aspettare che starsene rinchiusi nella camera dell'albergo con il servizio in camera a piangere davanti i film di Julia Roberts.

Mi finii di truccare, anche se misi solamente del mascara, del bronzer e un lucida labbra, controllai per la milionesima volta il cellulare, afferrai alcune cose da mettere nella borsa ed uscii.

New York.

Quanto era bella? Non sembrava reale, sembrava una di quelle foto che si vedono su internet, era esattamente lo stesso, con i suoi colori, odori, sfondi. Era semplicemente magica.

L'avevo sempre amata, poi al liceo ho perso definitivamente la testa per lei dopo aver visto sex and the city, gossip girl, certo storie d'amore che solo per finta possono succedere, però quando si incontra la persona giusta perché non provarci?

New York era quel posto magico in cui Carrie aveva incontrato per la prima volta il suo Big, in cui Serena era tornata dopo essere stata in un presunto collegio, in cui Andrea diventa l'assistente che Miranda desidera, in cui Selena Gomez recita in un film come un giorno di pioggia a new York, insomma era tante storie tutte diverse fra loro con solo il tema dell'amore in comune, di quelle che ti fanno innamorare e credere che se lo desideri a tal punto un giorno ci sarai anche te nella collezione di storie indimenticabili.

Era gratis sognare tanto.

Camminando per le vie di New York, immaginavo mille scenari nella mia mente del probabile arrivo di Harry, di come sarebbe andata quando finalmente ci saremmo visti.

Arrivata l'ora di cena mi fermai a mangiare qualcosa ad uno dei tanti ambulanti per le strade, mangiai velocemente uno degli hot dog più buoni di New York a detta di un tipo che avevo visto di sfuggita.

Continuai a girovagare per la città, verso le dieci decisi di andare al McGee's Pub, quello che in how i met your mother sarebbe il MacLaren's avevo sempre desiderato andarci, così una volta preso un taxi mi diressi a Midtown.

Arrivata ringraziai il tassista e pagai la corsa, già da fuori faceva un grande effetto, andai davanti la porta d'ingresso e una volta dentro era come se ci fosse una specie di magia nell'aria, c'era qualcosa di diverso.

Mi sedetti al bancone e iniziai ad osservare il menù per decidere qualche drink prendere.

"posso offrirti da bere?" chiese quella voce un po' rauca ma allo stesso tempo dolce.

Era lì, in quel pub, era lì.

Era finalmente arrivato.

Mi girai con un sorriso enorme ritrovandomelo davanti.

Il mio cuore si era appena fermato.

-
LA MIA NUOVA STORIA "CARILLON" È ONLINE SUL MIO PROFILO, ANDATELA A LEGGERE!

Spazio Autrice:
Siamo quasi al capolinea, devo dire che mi piange il cuore, sono molto triste che siamo quasi alla fine, ma come dice sempre una persona della mia famiglia "morto un Papa se ne fa un altro".
Ogni storia ci può regalare emozioni, basta cercarla e trovarla.
Cosa succederà secondo voi?
Al prossimo aggiornamento.
💙

Colpita da una stella ||h.s|| 2Where stories live. Discover now