My love

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Questa non è una storia come le altre, questa è la storia che narra il desiderio.

Essere su quel palco, per Gwen rappresentava il bisogno di donare l'emozione e far crescere il sentimento nelle anime del suo pubblico. Ringraziava ogni giorno il cielo per averle permesso di girare il mondo in compagnia della sua tastiera; quand'era piccola i suoi genitori avevano imposto che lei dovesse destreggiarsi con il piano. Per qualche tempo, aveva seguito il desiderio dei suoi, all'età di 10 anni ,però, aveva deciso che il piano era uno strumento complicato e antico. Dopo una lunga riflessione era arrivata alla conclusione che dall'ora, avrebbe venerato solamente la tastiera. Sua compagna di viaggio, essa le donava il conforto di cui aveva estremo bisogno nei giorni vuoti della sua vita adolescenziale. Quel giorno la ragazza si trovava in quel grande teatro posto al centro della città londinese, era contenta di trovarsi lì con le luci soffuse che le sfioravano il viso e lo rendevano stranamente disumano, l'unica sua preoccupazione era l'ospite in arrivo, credeva si trattasse di quel tipo di persona che incontri in TV e che usurpa il tuo pubblico perché divo cinematografico di bellezza inaudita, senza alcun riguardo per la gente intenta nel disperato tentativo di attrarre la sua attenzione anche solo per un secondo. Ripensava al suo debutto nel mondo della musica e si domandava se la popolarità l'avesse cambiata nello stesso modo, lei sinceramente non lo sapeva. Un applauso risuonò dal fondo della sala e piano, piano gli spettatori si issarono in piedi in segno di benvenuto; la luce che dapprima aveva illuminato la sua performance adesso si allontanava per inseguire una figura incappucciata, i capelli neri coprivano i lati del suo volto e i suoi occhi erano chiusi, mostravano il trucco pesante posto sulle palpebre. Fece un cenno di saluto con la mano destra, indossava un paio di guanti che però mostravano le sue unghie fresche di manicure e sulle quali era posto uno smalto altrettanto scuro. Gwen era una ragazza solare, adorava indossare vestitini , abbinarvi le scarpe e i foulard, alla vista di quel ragazzo i suoi occhi verdi mostrarono lo sgomento. Lui salì sul palco a testa bassa , con lo sguardo perso; la ragazza lo guardò sedersi sulla sedia posta al suo fianco poi sospirò. Odiava l'agitazione, anche se non l'aveva mai provata, la detestava. Il ragazzo finalmente abbassò il cappuccio e la luce illuminò il suo viso.

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